| Aprire Un Bar https://aprireunbar.com Come aprire un bar o un locale: informazioni, suggerimenti e segreti per diventare un gestore di successo! Wed, 06 Feb 2019 12:40:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.9 UN ANNO DI CORSI BARMAN E APERITIVO FULL IMMERSION DAL GRUPPO DI APRIREUNBAR https://aprireunbar.com/2012/10/08/anno-di-corsi-barman-aperitivo-full-immersion-dal-gruppo-di-aprireunbar/ https://aprireunbar.com/2012/10/08/anno-di-corsi-barman-aperitivo-full-immersion-dal-gruppo-di-aprireunbar/#respond Mon, 08 Oct 2012 15:50:10 +0000 http://aprireunbar.com/?p=4337 Emiliano, il nostro docente dei corsi base di barman base full immersion, ultimamente ripensati per poter essere contenuti in una sola intensissima giornata e poter […]

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Emiliano, il nostro docente dei corsi base di barman base full immersion, ultimamente ripensati per poter essere contenuti in una sola intensissima giornata e poter così essere seguiti anche da chi deve venire da lontano, ci invia un suo scritto, sulla sua esperienza di quest’anno di corsi, siamo felici di pubblicarlo.


bartenderCarla e Valentina sono madre e figlia, anche se sembrano sorelle, serie e compite. Fabio e Guglielmo sono invece due ventenni romani alla moda, brillanti e spigliati. Maurizio è stato uno sciatore fondista e ha partecipato a una Olimpiade invernale e cinque campionati del mondo, arrivando secondo in un’occasione. Orsola è una mamma che per tanti anni ha lavorato negli asili bolognesi. In comune hanno tutti una cosa: stanno per aprire, o hanno appena aperto, un bar.

I corsi di barman e aperitivo ti mettono davanti uno spaccato molto particolare del nostro paese, quello delle persone che si rimboccano le mani e si danno da fare in maniera seria. Gente che insegue un sogno o una passione, ma lo fa con intelligenza e accortezza, canalizzando il proprio entusiasmo nella propria formazione.

Tra la cinquantina di corsisti che da marzo a settembre hanno frequentato il corso di barman e aperitivo ci sono, sebbene in minoranza, anche dei semplici curiosi: Alberto o Virginia, per esempio. Agronomo il primo, casalinga la seconda. Il pensiero di lavorare in un bar li ha sfiorati e hanno deciso di cominciare a capirne qualcosa di questo mondo. Forse, un giorno, partiranno nella loro avventura.

A tutti questi, alla fine dei due intensi giorni di corso, ho sempre chiesto che cosa avevano trovato più utile delle tante nozioni apprese. E quasi sempre la risposta è stata: la pratica con gli strumenti. Versare, dosare, miscelare, servire; conoscere i bicchieri e le attrezzature; simulare le richieste dei clienti più esigenti. Ecco le cose che quasi tutti i corsisti non conoscevano e sono stati contenti d’apprendere. Qualcuno, già del mestiere, è rimasto colpito invece dai consigli su come allestire un aperitivo originale, attento ai costi, e che spingesse il consumo di bevande. E dall’aver finalmente realizzato che l’innovazione parte dalla fantasia ma anche dall’osservazione.

E allora, grazie al feedback ricevuto, la struttura del corso è stata perfezionata (il programma lo potete vedere qui) e “montata” intorno a quelle che sono le esigenze più comuni di chi sta dietro a un bancone: organizzare il proprio spazio di lavoro, preparare bene e rapidamente i cocktail più richiesti, “improvvisare” sulle richieste più originali dei clienti. Il tutto in un’unica giornata d’intenso lavoro, dove ciascuno può (deve!) toccare con mano il lavoro che lo aspetta, facendo tanta pratica e tantissima esercitazione: nove ore di full immersion, alla fine delle quali tutte le preoccupazioni e i timori dello stare dietro a un bancone saranno spariti.


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COS’È IL PIA, PERCORSO INTEGRATO ASSISTITO, E LE SUE DIFFERENZE DA REC E SAB https://aprireunbar.com/2013/05/13/cos-il-pia-percorso-integrato-assistito-le-sue-differenze-da-rec-sab/ https://aprireunbar.com/2013/05/13/cos-il-pia-percorso-integrato-assistito-le-sue-differenze-da-rec-sab/#comments Mon, 13 May 2013 15:37:46 +0000 http://aprireunbar.com/?p=5309 Un’altra forma di corso per l’apertura di un locale, come il corso SAB o l’ex REC? Il percorso PIA della regione Lazio promette di essere […]

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Un’altra forma di corso per l’apertura di un locale, come il corso SAB o l’ex REC? Il percorso PIA della regione Lazio promette di essere molto di più, con, al termine del corso, un percorso di assistenza prima e dopo l’apertura del bar o del pub.

 

Il PIA è il sistema di ottenimento dei requisiti per l'apertura bar in Lazio

Il PIA è il sistema di ottenimento dei requisiti per l’apertura bar in Lazio

Come sappiamo bene, fra i requisiti per l’apertura di un locale, sia esso un ristorante, bar o pub, ci sono quelli personali definiti professionali; questi si espletano o avendo avuto esperienze professionali precedenti (aver già lavorato almeno due anni negli ultimi cinque) o all’aver frequentato alcuni percorsi di studio o, ancora, partecipando ad un corso che una volta veniva definito corso REC, che adesso, nella maggior parte delle regioni è il corso SAB, ma non in Lazio, dove ha trovato un nome è una formula del tutto diversa.

Il nome è perfino simpatico: PIC, che poi diventa percorso integrato assistito; la formula invece esce dal classico schema di corso in aula, che rappresenta solo la prima parte del percorso, mentre la seconda parte prevede una consulenza che si protrae prima e dopo l’apertura del corso.

Andando nel dettaglio abbiamo spulciato il programma del percorso PIA organizzato dalla Confcommercio di Roma, ma anche quello di altri enti e di altre associazioni di categoria sembra del tutto identico, la differenza, come spesso in questi casi, la fanno i docenti.

Il percorso in questione è articolato in un corso in aula di 92 ore in cui si parla di normative e di fiscalità, di manipolazione e merceologia degli alimenti (il corso HACCP è integrato –e questa è una buona notizia- al percorso PIA) e perfino di marketing.

Fatto il corso ci si sottopone ad un esame, che, se superato permette di ottenere quattro certificazioni.

  • Quella per dell’attività di commercio alimentare e di somministrazione (il requisito che cercavamo)
  • L’HACCP
  • Sicurezza sui luoghi di lavoro
  • Competenze antincendio.

In pratica il 92 ore abbiamo assolto a tutti i corsi obbligatori, non male.

A questo punto inizia la seconda parte, la fase di supporto all’apertura, fra i servizi offerti da Confcommercio troviamo:

  • gestione aziendale, fiscale ed amministrativa;
  • diritto civile, commerciale, amministrativo e penale;
  • credito e finanza per l’impresa e accesso ai finanziamenti agevolati posti in essere da Regione, Stato e Unione Europea;
  • gestione del personale e rapporti di lavoro: costituzione, conduzione e risoluzione;
  • adempimenti normativi obbligatori, quali l’adeguamento alle disposizioni del D.Lgs. 81/08, all’attuazione delle direttive comunitarie in materia di igiene dei prodotti alimentari (HACCP);
  • sistemi di gestione della qualità e dell’ambiente ISO 9000/VISION 2000, 9002, EMAS, ISO 14000.
  • l’istruzione e la presentazione delle pratiche presso le Amministrazioni pubbliche competenti, necessarie all’avvio della attività;
  • la gestione delle paghe dei dipendenti, con l’elaborazione dei rispettivi cedolini, per 3 mesi;
  • assistenza in materia contrattualistica, per 3 mesi, su locazione e compravendita di immobili e locazione/compravendita di aziende.
  • Programmi di strutture concorrenti sono simili, anche se altri (Confesercenti in questo caso) offrono anche assistenza su licenza UTF e su abbonamento Radio/TV e SIAE.

Se il programma è interessante, internet non offre alcun feed back, alcun parere di chi vi ha preso parte, e sicuramente invitiamo i lettori che hanno partecipato a questo programma di farci sapere cosa ne pensano, sarà interessantissimo per chi segue il blog.

Il costo non è bassissimo, anche se il programma è articolato, e quelli che ce lo hanno comunicato (i siti delle associazioni sono molto abbottonati) lo collocano sopra i 1000€ +IVA , ma in molti casi, e non sappiamo con quali modalità (fino ad esaurimento?) sono disponibili contributi regionali fino a 500€. Anche in questo caso invitiamo gli organizzatori dei corsi a farci sapere qualcosa in più.

 

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IL CORSO DI BARMAN FULL IMMERSION SI RINNOVA: SHOT E FROZEN https://aprireunbar.com/2013/06/24/il-corso-di-barman-full-immersion-si-rinnova-shot-frozen/ https://aprireunbar.com/2013/06/24/il-corso-di-barman-full-immersion-si-rinnova-shot-frozen/#respond Mon, 24 Jun 2013 09:44:28 +0000 http://aprireunbar.com/?p=5625 Il nostro corso di barman full immersion in una sola pienissima giornata si rinnova: più spazio a shottini e preparazioni frozen e sistema di insegnamento […]

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Il nostro corso di barman full immersion in una sola pienissima giornata si rinnova: più spazio a shottini e preparazioni frozen e sistema di insegnamento basato sul sistema IBA, usato e riconosciuto nel mondo.

 
westchester_bartending_classes_nyIl nostro corso di Barman Full immersion, un corso di base molto “intenso” per fare cocktail, ha avuto diverse modifiche nel corso di questo anno. La sfida che ci ha guidato e che ci guida in queste modifiche è stato il riuscire a racchiudere in un solo giorno, riducendo tantissimo i costi per i partecipanti, un  corso di barman molto pratico che permettesse a chi non ha esperienza, o magari l’ha costruita molti anni fa, di affrontare il lavoro dietro al banco, all’ora dell’aperitivo, con la certezza di sapere cosa fare e sapendola fare nel modo migliore.

La struttura del corso rimane la stessa, una giornata pienissima, dalle 10 alle 17.30 circa, per permettere di arrivare e ripartire da Firenze in giornata, moooolto intensa. Come sempre durante i corsi i nostri docenti cercano di insegnare il massimo, e così facendo imparano tantissimo. Dai feed back avuti durante i corsi con le centinaia di ragazzi che vi hanno partecipato, abbiamo infatti capito che fra gli argomenti del corso non possono mancare una parte dedicata agli shot (shottini, shortini a seconda di  in che parte d’Italia siamo) e una dedicata alla più aristocratica e freschissima categoria dei frozen, i cocktail/granita da fare con il blender.

Oltre a questo, nel nuovo format del corso, abbiamo deciso di seguire, nella spiegazione dei cocktail, le regole IBA, International Bartender Association, per avere un riferimento certo in un mondo in cui ogni barman (chi con gusto, chi meno) interpreta a suo modo.

La ricetta per questo corso di base per barman breve, con un prezzo giusto e ancora più formativo? Sempre le stesse: pochi partecipanti, ritmi molto intensi dove facciamo i cocktail praticamente, perchè ad  imparare a memoria le dosi ci penseremo dopo a casa, con le dispense che fanno parte del corso, tante attrezzature per lavorare tutti, e tanto!

Le prossime date del corso di barman, che terremo anche nei mesi di luglio e agosto (mica si va in ferie quando c’è tanto da imparare!) le trovate qui!

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Come Aprire un Bar Caffetteria ad Hong Kong https://aprireunbar.com/2016/03/09/aprire-un-bar-caffetteria-ad-hong-kong/ https://aprireunbar.com/2016/03/09/aprire-un-bar-caffetteria-ad-hong-kong/#respond Wed, 09 Mar 2016 07:32:11 +0000 http://aprireunbar.com/?p=10263 Volete aprire un locale in una delle città più dinamiche del mondo? Vediamo burocrazia, costi e strategie per aprire un bar o ristorante ad Hong […]

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Volete aprire un locale in una delle città più dinamiche del mondo? Vediamo burocrazia, costi e strategie per aprire un bar o ristorante ad Hong Kong.

 

La verticalissima veduta della città di Hong Kong. Come si apre una attività in questa città?

La verticalissima veduta della città di Hong Kong. Come si apre una attività in questa città?

 

Ammettiamo che non è in testa alle località in cui vorrebbe trasferirsi chi vuol vivere tranquillo e sereno, Hong Kong però, anche se è davvero (ci siamo stati, possiamo garantirlo) uno dei luoghi più frenetici e convulsi del pianeta, è anche una città di grande opportunità e di un dinamismo commerciale senza paragoni.

Se questo è davvero utile a chi vuol lavorare come dipendente e trovare un’ “ascensore sociale” davvero velocissimo, cioè quel meccanismo virtuoso (e davvero poco italiano) che permette ai giovani abili e determinati di poter fare una rapida e dinamica carriera (abbiamo incontrato chef e Food & Beverage manager di trent’anni scarsi che guadagnavano gran belle cifre, e su questo argomento potete trovare questo nostro post su come trovare lavoro all’estero come barista) può essere una bella opportunità anche per chi vuole intraprendere una buona attività, in un mercato così dinamico e in una città così cosmopolita c’è spazio davvero per ogni buona idea!

I COSTI PER APRIRE UN LOCALE AD HONG KONG

 

La caffetteria "My little coffee" di Hong kong.

La caffetteria “My little coffee” di Hong kong.

A raccontarci come si apre un bar caffetteria ad Hong Kong ci pensano Wai e Sun, i proprietari di “My little coffee” un minuscolo ma piacevole negozio di caffè ad Hong Kong, capace di andare talmente bene da permettergli di aprire, recentemente, anche un piccolo coffee shop, una caffetteria vera e propria.

Abbiamo rimarcato un paio di volte come, entrambi i locali siano piccoli. Piccolo, ad Hong Kong, è la parola d’ordine, visto che tutti i fondi commerciali e perfino gli appartamenti sono minuscoli (dimensione media degli appartamenti: 34mq).

Piccoli e costosi peraltro. Secondo Wai (la signora) e Sun (lui) il vero unico grande problema per una caffetteria ad Hong Kong sono i costi degli affitti, che arrivano e superano facilmente i 10.000€ al mese anche per piccole locazioni, e perfino i 30.000€ mensili per location più grandi o nel “business district”, il quartiere degli affari nel centro cittadino.

A proposito di affitti: visto che lavorare a Hong Kong vorrebbe senza dubbio dire anche abitarci, anche il costo degli appartamenti è altissimo, capace di arrivare al doppio rispetto al costo medio degli appartamenti di Roma.

Se il costo delle location è alto il salario dei dipendenti sembra essere invece in linea con quello italiano. Lo stipendio di un cameriere o di un barista è infatti intorno ai 1200€ al mese per un full time di base, ma l’impressione è che la traduzione non ci permette di capire il costo globale, tasse incluse, per un dipendente. L’impressione è che sia più basso che in Italia.

Più basso anche per una tassazione molto favorevole, che una veloce ricerca su internet ci ha portato a valutare intorno al 17% del reddito, moooolto meno che in Italia e in Europa (ci vuole poco…).

LA BUROCRAZIA PER APRIRE UNA ATTIVITA’ AD HONG KONG

 

Una interessante comparazione fra i costi della vita a Milano, Hong Kong e Londra. Dal sito Nicolifestyle.com

Una interessante comparazione fra i costi della vita a Milano, Hong Kong e Londra. Dal sito Nicolifestyle.com

 

Se i costi degli affitti sono tali da far venire i pensieri anche ai più spregiudicati fra gli imprenditori, Sun e Wai ci mettono in guardia anche contro la burocrazia, che definiscono come un po’ ottusa (ah, allora in Italia non siamo soli!).

In pratica, ci raccontano, le licenze per somministrare cibo e bevande ad Hong Kong vengono concesse con regolamenti degli anni ’60, non in linea con la situazione attuale. Ad essere messo sotto accusa, anche in questo caso, sono le dimensioni che nei tempi andati erano meno strette; ma adesso, ci dicono gli imprenditori cinesi, come è possibile dotare una caffetteria di due bagni, quando si hanno a disposizione trenta metri?

Naturalmente queste sono chiacchiere polemiche, e abbiamo cercato di saperne di più andando a vedere il sito ufficiale della città di Hong Kong. Questo ci dice che ci sono diversi requisiti; innanzitutto per aprire un locale dove si vendono cibo e bevande, è necessario ottenere una “Licenza generale per il ristorante” dal dipartimento igiene alimentare e ambientale (FEHD). Ci sarà inoltre bisogno di ulteriori licenze se si prevede di vendere liquori nei locali, utilizzare un’area all’aperto, preparare prodotti da forno, ecc.

 

APRIRE UN LOCALE AD HONG KONG PASSO PER PASSO

 

Una strada di Hong Kong, molto trafficata, ma per aprire locali ci sono specifiche normative.

Una strada di Hong Kong, molto trafficata, ma per aprire locali ci sono specifiche normative.

 

 

 

Passaggio 1: incorporazione della società
Una volta deciso di installare un ristorante a Hong Kong, è necessario prima creare una società di Hong Kong e ottenere un Certificato di incorporazione dal Registro delle imprese di Hong Kong. Per dettagli su come impostare una società di Hong Kong, fare riferimento alla guida alla registrazione della compagnia di Hong Kong.

Passaggio 2: scegliere locali adatti
Una volta individuato la location, dovremo procedere all’applicazione per la Licenza di ristorazione generale. Si noti che non tutti i locali sono adatti per le licenze come ristoranti. I locali scelti devono aderire a:

  • I severi ‘requisiti di salute’ del reparto igiene alimentare e ambientale
  • “Requisiti di sicurezza dell’edificio” del Dipartimento degli edifici
  • Requisiti di sicurezza antincendio del dipartimento dei servizi antincendio

Passaggio 3: richiedere una licenza per un ristorante generale
La maggior parte degli operatori di ristoranti di Hong Kong è tenuta ad ottenere una licenza di ristorazione generale dal dipartimento di igiene alimentare e ambientale di Hong Kong (FEHD) prima di iniziare le operazioni commerciali.La procedura di applicazione della Licenza per ristoranti generici prevede i seguenti passaggi:

1: invio dei seguenti documenti alla FEHD di Hong Kong:

  • Un’applicazione di licenza per ristoranti generali
  • Tre copie certificate conformi del piano di layout metrico in scala dei locali che mostra il layout della cucina, area di preparazione, area di ristoro, servizi igienici, negozi, ecc. Il piano deve rispettare i requisiti minimi di legge stabiliti dalla FEHD
  • Copia certificata conforme del Certificato di registrazione aziendale, del certificato di costituzione e dello statuto della società
  • Una copia certificata conforme dell’avviso di situazione della sede legale
  • Una copia certificata conforme dei rendimenti annuali più recenti della società
  • Una copia della Risoluzione del Consiglio che conferma la nomina di una persona autorizzata a rappresentare la società nella richiesta della licenza
  • Una copia certificata conforme del contratto di locazione timbrato o registrazione della proprietà dei locali dell’ufficio

Al ricevimento della domanda, il FEHD invierà una copia del modulo di domanda compilato insieme al piano di layout proposto per il Dipartimento degli edifici e il Dipartimento dei servizi antincendio per l’approvazione.

2: Il FEHD condurrà uno screening preliminare del piano di layout per garantire che sia conforme ai requisiti di base della FEHD prima che l’applicazione venga elaborata ulteriormente. I candidati saranno informati del risultato entro 10 giorni lavorativi.

3: il dipartimento FEHD, il Dipartimento degli edifici e i servizi antincendio condurranno ispezioni in loco separate per verificare l’idoneità dei locali proposti per il ristorante.

4: Una riunione del Pannello di valutazione delle domande tra i funzionari dei tre dipartimenti e il richiedente si terrà entro 10 giorni dopo le ispezioni del sito. Le aree problematiche, i lavori di riparazione e i programmi di costruzione / decorazione proposti dal candidato saranno discussi durante la riunione.

5: Sulla base del feedback ricevuto dal Dipartimento degli edifici e dal Dipartimento dei servizi antincendio, la FEHD emetterà una lettera di richieste di licenza al richiedente.

6: Entro 6 mesi dal ricevimento della lettera di requisiti per la licenza, il richiedente deve soddisfare tutti i criteri elencati e segnalare la conformità al FEHD per la verifica.

7: Entro 10 giorni dal ricevimento del rapporto di conformità da parte del richiedente, la FEHD condurrà una verifica finale dei locali.

8: Se la FEHD trova soddisfacenti i presupposti, emetterà la Licenza generale per il ristorante dietro pagamento di un canone di licenza prescritto dal richiedente, entro 7 giorni dalla verifica finale.

A questa procedura base è possibile dover aggiungere licenze addizionali, a seconda di cosa vogliamo servire nel nostro locale, per esempio per servire alimenti congelati, per fare pasticceria o panificazione, per vendere latte o per fare il popolarissimo Karaoke.

Per dare un’idea di come funzionano queste leggi addizionali possiamo riportare la procedura per vendere alcolici, che va richiesta alla Commissione per le licenze dei liquori.
La licenza può essere ottenuta presentando una domanda insieme alle copie dei seguenti documenti:

  • Documento di identità del richiedente,
  • Certificato di registrazione aziendale,
  • Certificato di incorporazione,
  • Licenza generale di ristorazione e disposizione dei locali al Consiglio per le licenze dei liquori.

Tutte le domande andranno rivolte sia al Commissario di polizia che al Funzionario distrettuale. Curioso dire che viene perfino richiesto il parere dell’opinione pubblica, tramite annuncio su tre quotidiani.

Il richiedente dovrà anche partecipare a una breve intervista con il Liquor Licensing Board.
Se si prevede di conservare liquori non destinati al consumo immediato nei locali, si dovrà ottenere una Licenza per lo Stoccaggio o la Fabbricazione di Merci Pericolose dal Dipartimento dei servizi antincendio.

QUALI SONO LE IDEE GIUSTE PER APRIRE AD HONG KONG?

Eat.it è un noto ristorante italiano di Hong Kong

Eat.it è un noto ristorante italiano di Hong Kong

 

Anche se la cucina tradizionale cinese rimane il modello di riferimento, Hong Kong è una metropoli globale dove ogni format può avere successo. Il gran numero di persone benestanti, i molti stranieri che vi vivono per lavoro e la fama di “porta della Cina” fanno sì che Hong Kong possa offrire qualsiasi livello di target.

I ristoranti italiani non mancano e spesso sono di livello molto alto con ingredienti, anche di pregio, importati direttamente. Da quello che ci raccontano Wai e Sun, il mercato offre belle possibilità, con consumatori interessati ed aperti alle novità del mercato, non per niente sono venuti a fare alla nostra scuola un corso di tostatura e miscelazione del caffè (di cui trovate date e programma su questa pagina) e un corso di latte art, che sembra sia assolutamente indispensabile per un barista ad Hong Kong (trovate qui anche il corso sui cappuccini decorati…).

 

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Aprire un bar in Finlandia https://aprireunbar.com/2019/02/04/aprire-un-bar-in-finlandia/ https://aprireunbar.com/2019/02/04/aprire-un-bar-in-finlandia/#respond Mon, 04 Feb 2019 15:49:36 +0000 https://aprireunbar.com/?p=16328 Burocrazia necessaria e pro e contro da conoscere per chi vuole aprire un’attività in Finlandia, il paese più contento del pianeta (secondo l’Onu) Rompiamo il ghiaccio (è il caso di […]

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Burocrazia necessaria e pro e contro da conoscere per chi vuole aprire un’attività in Finlandia, il paese più contento del pianeta (secondo l’Onu)
Puisto, uno dei migliori bar a Tampere

Rompiamo il ghiaccio (è il caso di dirlo!) per chi vuole aprire un’attività all’estero la Finlandia è senza dubbio una nazione interessante. Il World Happiness Report dell’Onu, la classifica annuale dei Paesi più contenti del pianeta ha messo in cima al podio nel 2018 proprio il paese Scandinavo, sottolineando come i finlandesi siano bravi a trasformare la ricchezza in benessere.

Un buon inizio per chi pensa di investire in Finlandia, dobbiamo dirlo. Ma al di là delle classifiche internazionali prima di prendere baracca e burattini (e probabilmente pentole, in questo caso) dobbiamo valutare come il nostro personalissimo indice di felicità si adatti a questo Paese. E non sempre è tutto oro quel che luccica.

Inanzitutto, prima di investire in un’attività all’estero il consiglio è sempre lo stesso: vivere e passare del tempo nella nazione in cui vorremmo trasferirci; prima che una scelta di lavoro sarà una scelta di vita, e la Finlandia, nel grande nord, è una nazione che può innamorare od odiare.

PRO E CONTRO DI TRASFERIRSI IN FINLANDIA

Partiamo dalle buone notizie

  • La Finlandia è l’unica nazione della Scandinavia che è entrata a far parte dell’Unione Europea, infatti la valuta ufficiale del paese è l’Euro. Non avere a che fare con difficili cambi non è un argomento da sottovalutare. Inoltre, in quanto cittadini europei non avremo bisogno di nessun visto particolare per poter entrare nel Paese. 
  • La bellezza della natura incontaminata di questo Paese difficilmente lascia indifferenti. Villaggi che sembrano usciti da una fiaba, foreste con alberi altissimi, acque cristalline, aurora boreale e sole di mezzanotte…
  • Il welfare. La Finlandia è uno dei pochi stati al mondo che può vantare un supporto costante del governo ai propri cittadini per tutta la durata della loro vita. Esiste un sussidio statale per ogni situazione. Da non dimenticare che anche la sanità finlandese è una delle più avanzate del mondo (specialmente nel campo della pediatria).
  • Burocrazia semplice e efficiente. Per fare un esempio: spesso basta mandare una semplice email per ricevere tutte le informazioni richieste, quasi sempre entro 24 – 48 ore, se si vuole aprire un ristorante italiano in Finlandia, e siamo abituati alla nostra burocrazia, è una bella notizia!

Passiamo adesso all’altra faccia della medaglia:

Nelle caffetterie finlandesi (kahvila) il caffè filtro è naturalmente molto popolare!
  • Il clima. Inutile girarci intorno: per chi è cresciuto sotto il caldo sole del clima del Mediterraneo abituarsi a temperature rigidissime (facilmente in inverno si arriva a -30°) e a poche ore di luce non è di certo cosa semplice.
  • Il costo della vita. Beni e servizi in Finlandia sono molto più cari che in Italia. In media circa il 30% in più. Le spese aumentano ulteriormente se si vive nelle grandi città come Helsinki, Espoo e Tampere. Da sapere, a questo proposito, che in Finlandia più del 70% delle proprietà in vendita si trova nella capitale Helsinki, infatti le statistiche evidenziano che la metropoli ha oltre  500mila residenti e si stima che entro il 2030 supereranno 1,5 milioni.
    Certo, gli stipendi medi sono proporzionati al costo della vita (circa 2500 lordi al mese), ma specialmente prima di aprire un bar o un ristorante in Finlandia bisogna rendersi conto delle differenze di prezzo a cui si va incontro. Una banale colazione, per esempio, può arrivare facilmente a costare anche 9 euro. Una pizza margherita? Difficile trovarla a meno di 15 euro.
  • La lingua. Se vogliamo aprire una attività in Finlandia la prima cosa da sapere è il finlandese. L’inglese non basta, nonostante più del 95% della popolazione lo parli perfettamente. Non scoraggiamoci però, perché imparare una lingua come il finlandese, anche se all’inizio appare abbastanza ostico, non è, ci dicono gli insegnanti, un’impresa impossibile. In più ci sono degli ottimi corsi gratuiti organizzati dal governo di Helsinki. Date un’occhiata qui.
I finlandesi amano le pause caffè e i bar sono realtà in costante espansione

LA BUROCRAZIA PER APRIRE UN BAR IN FINLANDIA

Una volta valutato i pro e i contro di un nostro trasferimento, vediamo i passaggi essenziali da fare per il nostro progetto: aprire un’attività in Finlandia.

Anche in Finlandia il progetto parte dalla costituzione di una impresa, di una società o ditta individuale. Il capitale sociale minimo è di 2.500 euro. Nel giro di 24 ore la nostra attività sarà realtà.

Vediamo adesso nel dettaglio i diversi passaggi.

  • Il primo passaggio per aprire un bar in Finlandia parte (sorpresa!) da internet. Basta connettersi al sito del Registro delle Imprese e compilare un apposito modulo dove dovremo inserire i nostri dati e quelli degli eventuali soci con la ripartizione delle quote, il capitale sociale, la sede della società e ovviamente l’oggetto. In Finlandia non ci possono essere aziende con lo stesso nome, quindi sul modulo si inseriscono due alternative.
  • Una volta avvenuta la registrazione sarà necessario recarsi in banca per il versamento della quota capitale. La banca rilascerà la contabile con cui il nostro commercialista in loco potrà autenticare l’avvenuto versamento.
  • Una volta acquisita la documentazione necessaria basterà dunque recarsi all’Ufficio delle Entrate dove in pochi minuti ci sarà rilasciata la partita iva. A questo punto la nostra attività sarà realtà
Johan & Nyström Concept Shop in Helsinki, famoso per mischiare semplicità e fantasia

4 CONSIGLI PER APRIRE UN BAR IN FINLANDIA

Questo dunque il percorso per aprire un’attività in Finlandia, percorso che su molti siti troviamo strutturato con molti dettagli. Facciamo qualche ulteriore considerazione:

  • Perché aprire un bar in Finlandia? I finlandesi sono i maggiori consumatori caffè al mondo con 9.6 kg pro capite (consumo medio 2.64 tazze/al giorno). I lavoratori hanno legalmente diritto ad una pausa caffè, il che fa della Finlandia l’unico Paese al mondo in cui esiste una norma di questo genere. Oltre al record di consumo globale, il mercato caffeicolo registra una crescita costante. Un caffè al bar in Finlandia (per saperne di più leggete qui) è una tradizione quotidiana a cui difficilmente qualcuno rinuncia. Il mercato dunque c’è e non bisogna dimenticare di puntare sempre sulle nostre specificità e caratteristiche perché la Finlandia da sempre dimostra un’ottima apertura al Made in Italy, aprire una caffetteria italiana in Finlandia vorrà quindi dire mettere una vetrina in un paese estremamente ricettivo… Da dire che il livello delle migliori caffetterie può essere molto alto, a livello della third wave, aprite quindi una caffetteria quando siete ben preparati (quindi prendete in considerazione l’idea di iscrivervi a un corso di latte art?).
  • Gli investitori stranieri possono trarre vantaggio dai tassi agevolati promossi dalla Finlandia, tesi principalmente a migliorare la competitività a lungo termine delle piccole e medie imprese.
  • In Finlandia la privacy tra le aziende non esiste! Le informazioni di ogni attività sono facilmente reperibili su internet. Quindi, si può sempre valutare il rischio prima di iniziare un rapporto con un nuovo cliente, consultando il suo feedback.
  • Le tasse sono alte, ma eque. E i servizi ben ripagano di ogni sforzo contributivo. Non solo, relazionarsi con una burocrazia semplice e con uno Stato severo, ma disposto ad aiutarti, può far davvero la differenza. Un esempio? Se una società ha pagato l’Iva mensile due volte senza accorgersene, lo Stato finlandese invia una lettera all’azienda per segnalare l’errore. Con la stessa lettera è possibile recarsi in banca e farsi rimborsare i soldi pagati in eccesso. Subito!

Conviene aprire un bar in Finlandia? A questa domanda non esiste una risposta univoca. Dipende da noi, da cosa vogliamo, dalle nostre competenze (in caso di lacune da non perdere questo post fondamentale su come si prepara un business plan per un bar, oppure il corso di gestione bar), dalle nostre energie. Se siamo dei bravi imprenditori, lo siamo ovunque. Ogni attività ben organizzata se condita da sana passione ha la certezza di raggiungere gli obiettivi sperati. Non dimentichiamocelo e rimbocchiamoci le maniche.

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