Yogurterie, bar letterari e nuovi format | Aprire Un Bar https://aprireunbar.com Come aprire un bar o un locale: informazioni, suggerimenti e segreti per diventare un gestore di successo! Wed, 06 Jul 2022 09:17:28 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.9 Le 5 Novità del Caffè della Fiera World of Coffee a Milano https://aprireunbar.com/2022/07/06/le-5-novita-del-caffe-della-fiera-world-of-coffee-a-milano/ https://aprireunbar.com/2022/07/06/le-5-novita-del-caffe-della-fiera-world-of-coffee-a-milano/#respond Wed, 06 Jul 2022 03:47:00 +0000 https://aprireunbar.com/?p=19784 Macchine da caffè espresso da bar sempre più stilose, macina caffè destrutturati e latti vegetali. Tutte le nuove tendenze del caffè nel 2022! Nel periodo […]

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Macchine da caffè espresso da bar sempre più stilose, macina caffè destrutturati e latti vegetali. Tutte le nuove tendenze del caffè nel 2022!
La fiera World of coffee a Milano
Il logo del World of coffee a Milano (courtesy del sito omonimo)

Nel periodo dal 23 al 25 giugno ha avuto luogo a Milano Convention Center il  World of coffee, la manifestazione che raggruppa i campionati del mondo delle varie specialità legate al caffè; dalla latte art alla tostatura fino addirittura al caffè preparato con l’ibrik, alla turca.

Come sempre succede, questa manifestazione, che originariamente era stata pensata a Varsavia e poi spostata a causa della guerra in Ucraina, è stata un’occasione per legare alle competizioni anche una fiera, un evento commerciale di contorno. 

E’ stato proprio seguendo la fiera che abbiamo avuto modo di passare tre intense giornate scoprendo le nuove tendenze del caffè nel 2022, trend che saranno forti nel mondo del caffè del futuro… e se volete cliccate qui per la nostra live, registrata in diretta dalla fiera!

Uno. Le nuove macchine da caffè da bar

Sempre più belle, stilose, cool! Se fino a qualche anno fa una macchina da caffé espresso da bar (ma anche da casa) era uno scatolone quadrato con qualche lucina, adesso queste macchine sono diventate strepitosamente eleganti.

Il merito di questo cambiamento è in larga parte da attribuirsi al nuovo mondo dei coffee specialty, delle caffetterie artigianali che offrono caffè di varie piantagioni nel mondo, talvolta con punteggi di qualità molto alti.

Le caffetterie che offrono questa proposta spesso legano la loro immagine a un mondo “ruvido” artigianale, e le macchine da caffè espresso si adeguano: metalli bruniti, legno, forme sinuose, colori “matt” display super tecnologici inseriti in macchine che sanno di artigianalità.

A questo si uniscono un paio di aspetti legati alla praticità. Macchine sempre più basse come profilo, in modo da permettere al barista di guardare in faccia, da sopra la macchina, i clienti che gli stanno davanti (e risolviamo così il vecchio problema: macchina sul banco o sul retrobanco?) e macchine più alte sotto, in modo da poter pulire meglio una zona spesso irraggiungibile, sotto la macchina!

La macchina da caffè sanremo coffee racer
I nuovi trend macchina caffe da bar (dal sito Sanremo coffee machines)

Due. I macinacaffè destrutturati.

Diciamo innanzitutto che dal mondo del caffè di alto livello sono completamente spariti (e non ne sentiamo la mancanza) i macina caffe con dosatore (quelli che usiamo alla nostra scuola) quelli con cui si fa “clic” con la levetta, ormai sostituiti dai doserless, senza dosatore, quelli in cui il macinato viene erogato direttamente nel porta filtro.

Anche in questo campo i nuovi trend arrivano dal mondo specialty, e soprattutto da quelle caffetterie che hanno bisogno di preparare varie monoorigini e miscele, magari macinandole sja da filtro che da espresso, con un unico macinacaffè.

Questi bisogni hanno portato allo sviluppo di macinacaffè il cui range di macinatura, la grandezza del macinato che si può ottenere, sia molto vasto (appunto, sia da filtro che da espresso) e che sia tarati come “no retention” vale a dire con la capacità di non trattenere all’interno caffè già macinato. Questo permette di versare dentro i grammi di caffè richiesti per quella estrazione, macinarli completamente e poi poter inserire un nuovo caffè.

Ultimo aspetto da sottolineare: la ghiera che permette di variare la dimensione del macinato non riporta più numeri casuali, ma una dimensione, espressa in micron!

Il macina caffè Sirio Quamar
I trend dei macinacaffè, dal sito Quamar
Un macinacaffè a macinatura a micron
La granulometria in micron del Sirio Quamar

Tre. I latti vegetali

Latte di soia, ma anche di avena o di mandorla… i latti vegetali, o alternativi, erano considerati una volta solo dei latti punitivi, dei “latti finti” da far bere solo ai poveretti che stavano attenti alla linea o ad alcuni principi etici.

Adesso sono diventati invece molto cool sia come grafica e packaging, sia come composizione e gusto. Molte di questi latti sono pensati appositamente per il barista, con aggiunta di proteine per una migliore montatura e per un gusto sempre più buono. Gnum!

Quattro. Il pressino in gel

Avete capito bene. Il pressino, il tamper, quello che usiamo per “schiacciare” il caffè nel portafiltro ma con una superficie non in durissimo metallo o plastica, ma in morbidissimo gel, soffice al tocco!

L’azienda produttrice ci dice che questa innovazione permette una superficie di estrazione del caffè sempre perfettamente livellata. Sarà vero? lo testeremo presto!

Il coffee tamper in gel
Il nuovo pressino per caffè in gel (dal sito Idroprep.ch)

Cinque. Le macchine tostatrici

Sappiamo bene che in questo blog si parla di bar, ma l’avvento delle caffetterie specialty ha portato ad una grande crescita anche delle “microrostery” cioè delle piccolissime torrefazioni, spesso all’interno del bar stesso, con la macchina tostatrice esposta al pubblico.

Questo movimento sta portando le macchine tostatrici ad essere sempre più belle e piccole

Più piccole, perché in torrefazioni del genere non servono certo macchine da 60 o 120 chili di tostata massima, semmai macchine da 5, 2 o perfino un solo chilo.

Più belle: e più accattivanti, con colori e materiali che richiamano quelli delle più moderne macchine da espresso, probabilmente per due motivi. La macchina viene vista dal pubblico, dai clienti del bar, e chi vuole tostarsi il caffè, ed è disposto a spendere cifre importanti per una tostatrice (spesso sopra il 15.000€) vuole anche guidare una bella macchina!

Una macchina tostatrice da micro roastery
La macchina tostatrice WPG1 di Giesen
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COME INSERIRE GLI ALLERGENI NEL MENU’ https://aprireunbar.com/2022/04/14/come-inserire-gli-allergeni-nel-menu/ https://aprireunbar.com/2022/04/14/come-inserire-gli-allergeni-nel-menu/#respond Thu, 14 Apr 2022 17:39:04 +0000 https://aprireunbar.com/?p=19285 Guida completa su come inserire gli allergeni nel menù. Scopriamo quali sono i 14 allergeni alimentari ! Vediamo cosa offrire ai clienti con allergie ! […]

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Guida completa su come inserire gli allergeni nel menù. Scopriamo quali sono i 14 allergeni alimentari ! Vediamo cosa offrire ai clienti con allergie !
Capire come gestire le allergie e le intolleranze alimentari è una skill fondamentale in quest’epoca. E sceglire l’offerta giusta per questi clienti è altrettanto importante!

Non c’è dubbio, la classica colazione italiana è ancora cappuccino accompagnato da una dolce brioche (con la Gazzetta dello sport?). Ma nel caso si presentasse un cliente che soffre di intolleranze alimentari, o peggio, di allergie, siamo sicuri di avere l’offerta giusta nel nostro locale? Riusciamo ad andare incontro a queste esigenze specifiche? Oppure siamo costretti a mandare via il nostro cliente in cerca di un’altro bar? Una cosa è certa: non possiamo ignorare l’esistenza di una situazione che affligge più di 8 milioni di italiani

Intolleranze alimentari e allergie sono sempre più diffuse e accontentare tutti all’interno di un locale non è facile.

Tra gli alimenti più diffusi che possono causare allergie o intolleranze alimentari ci sono:

  • i cereali, per la presenza di glutine
  • pesce, crostacei, molluschi
  • uova, arachidi, soia, frutta a guscio, lupini
  • latte e lattosio
  • sedano, senape
  • anidride solforosa

“Il cibo che mangi può essere o la più sana e potente forma di medicina o la più lenta forma di veleno.”

Ann Wigmore

GESTIRE ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI NEI BAR, LA NORMATIVA VIGENTE

Gestire clienti con allergie e intolleranze alimentari non è facile, e ignorare il problema non è possibile. Ci sono delle leggi che regolamentano questo tipo di esigenze specifiche, in modo tale da garantire la sicurezza del cliente in questione. Mi riferisco alla legge del 13 Dicembre del 2014, con la quale viene pubblicato il Regolamento Europeo 1169/2011 che obbliga tutti i gestori di bar, ristoranti, gelaterie a rendere il proprio menù trasparente, segnalando eventuali allergeni. Inoltre, formare adeguatamente il personale sull’argomento è sempre una buona idea: così in caso di domande specifiche da parte del cliente, egli sarà in grado di rispondere e di chiarire eventuali dubbi sulla presenza o meno di determinati allergeni. Ricordiamo che alcuni bar e locali con impronta vegan e healty solitamente sono più sensibili a questi argomenti, e spesso più preparati anche a queste particolari situazioni. Se avete intenzione di aprire un locale del genere non potete non soddisfare anche i clienti con intolleranze o allergie, che probabilmente sceglieranno proprio il vostro locale piuttosto che un’altro, convinti di trovare qualcosa di speciale e buonissimo anche per loro.

DIFFERENZA TRA ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI?

Intolleranze alimentari e allergie sono problematiche ormai molto diffuse, tuttavia, spesso c’è molta confusione al riguardo.

Da quanto ci raccontano gli esperti sappiamo che le allergie sono dovute a una reazione esagerata del sistema immunitario nei confronti di un antigene. Per quanto riguarda le intolleranze invece, si pensa che siano dovute a una reazione anomala dell’organismo a una sostanza estranea, ma senza l’intervento da parte del sistema immunitario. Le intolleranze alimentari, per cui , sono la conseguenza dell’incapacità, da parte dell’organismo, di produrre enzimi in grado di metabolizzare i vari nutrienti. Rispetto alle allergie i sintomi sono diversi e la gravità della reazione è rapportata alla quantità del cibo ingerito. Tra le intolleranze alimentari più diffuse ricordiamo quella ai lieviti, l‘intolleranza al lattosio e l’intolleranza al glutine.

LA CELIACHIA RICHIEDE ATTENZIONE MASSIMA

Moltissimi gli italiani affetti da celiachia. Ma la celiachia richiede attenzione massima !

Infine riserviamo un discorso a parte nei confronti della celiachia, l’intolleranza cronica al glutine, ovvero la proteina presente in alcuni cereali come frumento, orzo, farro, segaleLa celiachia è molto frequente in Italia e la stima della sua prevalenza si aggira attorno all’1%, è stato calcolato che nella popolazione italiana il numero teorico di celiaci si aggiri intorno ai 600.000, contro gli oltre 225.000 ad oggi diagnosticati. L’unica soluzione in questi casi è una dieta totalmente “gluten free” per tutta la vita. Quando si ha a che fare con soggetti celiaci l’accortezza deve essere massima! Bisogna prestare particolare attenzione all’impiego di stoviglie da utilizzare separatamente, durante la preparazione dei cibi per celiaci, in modo tale da scongiurare il rischio di contaminazione. Inoltre nel caso di un bar, la somministrazione di cibi freschi preparati all’interno del locale come brioche, croissant e altri dolci da forno senza glutine richiede una cucina separata dal resto, perciò la soluzione più semplice potrebbe essere ordinarli appositamente oppure affidarsi a un buon prodotto confezionato.

IDEE PER DELLE COLAZIONI A PROVA DI INTOLLERANZE E ALLERGIE

Vediamo qualche idea di colazione per clienti con allergie o intolleranze alimentari

L’ideale sarebbe riuscire a soddisfare tutti i clienti, senza dover mandare via nessuno “a bocca asciutta”. Il nostro obiettivo è quello di risucire a tutelare la sicurezza del consumatore senza rinunciare ad offrire qualcosa di buono e gustoso. Per non deludere la tua clientela speciale, al bar dovrai proporre un’offerta adeguata da gustare in tutta sicurezza. Detto questo, tutta l’offerta del locale a partire dalle colazioni, passando per spuntini, fino agli aperitivi, dovrà contenere anche una variante a prova di intollerante. Ricordandosi sempre di seguire le normative: indicando espressamente, in un fascicolo, l’elenco degli ingredienti e degli allergeni presenti in ogni preparazione. Dal momento che al bar il pasto più gettonato è proprio la colazione, in seguito vi proponiamo delle idee per colazioni alternative ai classici cornetti e brioches dalle quali potete prendere ispirazione e adattarle al vostro locale. In questa selezione ci concentreremo solamente su due delle più comuni intolleranze e allergie, ovvero latte e glutine, ma questo non significa che tutte le altre problematiche siano da meno o da non considerare.

Colazioni adatte per celiaci e per intolleranti al latte :

  • Frullati o centrifugati
  • Macedonia
  • Uova e pancetta
  • Cappuccino con latte di soia
  • Yogurt di soia
  • Gallette di mais o riso con marmellata

Colazioni adatte per celiaci :

  • Yogurt guarnito con frutta o marmellata
  • Muffin senza glutine

Colazioni adatte per intolleranti al latte :

  • Porridge guarnito con frutti rossi o miele
  • Pane/Fette biscottate e marmellata
  • Pancake vegani
  • Brioches vegane
  • Pane integrale e hummus di ceci
  • Avocado toast

MASSIMA CAUTELA DEL PERSONALE PER PREVENIRE CONTAMINAZIONI

L’attenzione deve essere massima sopratutto quando si tratta di possibili contaminazioni. Quando abbiamo a che fare con un cliente allergico non si è mai troppo scrupolosi. Ricordiamoci di formare bene e sensibilizzare il nostro personale, così che presti la massima attenzione ad ogni gesto che compie in queste situazioni. La prima cosa che viene in mente è senza dubbio un’accurata pulizia dei locali, degli impianti e delle attrezzature. Utilizzare straccetti appositi, non mischiare mai gli utensili e ovviamente tenere ben separati gli alimenti che contengono glutine da quelli che non lo contengono, per poi servirli al cliente completamente integri e privi di qualsivoglia contaminazione. Un’altro aspetto importante, ovviamente, è chiedere sempre al cliente se è affetto da un’allergia o da un’intolleranza così da capire al meglio con che cosa abbiamo a che fare, e il grado di attenzione che dobbiamo avere. Un’attenzione che sarà costante, partendo dalle varie procedure di preparazione fino al servizio. Non è facile e la responsabilità è molto alta, per queste ragioni spesso e volentieri è più semplice non preparare nulla di troppo elaborato all’interno del locale stesso. In alternativa è possibile affidarsi a dei buoni fornitori esterni, così da vivere questa esperienza in modo più sereno, rilassato e sicuro.

QUALI SONO I 14 ALLERGENI ALIMENTARI?

Quali sono i 14 allergeni alimentari? Scopriamolo insieme !

Quali sono i 14 allergeni alimentari? Il Regolamento Europeo ha individuato 14 allergeni alimentari principali che sono :

  • 1. Cereali e derivati. ( Vengono considerati allergeni tutti i cereali contenenti glutine come grano, segale, orzo, avena, farro, kamut.L’elenco si estende anche ai loro ceppi ibridati e ai prodotti derivati.)
  • 2. Crostacei. (Sono considerati allergeni le proteine provenienti da gamberi, gamberetti, scampi, granchi, aragoste, astici. Ovviamente bisogna evitare anche i prodotti che contengono ingredienti derivati dai crostacei.)
  • 3. Uova. (Sono considerate allergeni sia cotte che crude, pure se presenti in prodotti derivati come: pasta all’uovo, biscotti, torte, frittate, maionese, creme, cibi panati, sformati, ecc..)
  • 4. Pesce. (Questa allergia si può manifestare per tutti i tipi di pesce e per i prodotti derivati, fatta eccezione per gelatina di pesce utilizzata come supporto per preparati di vitamine o come chiarificante nella birra e nel vino.)
  • 5. Arachidi. (Bisognerà porre attenzione a prodotti derivati come l’olio di arachidi, il burro di arachidi, la farina di arachidi, il latte di arachide utilizzati come ingrediente per creme, snack, torroni ecc..)
  • 6. Soia. ( Le proteine della soia, fonti di allergie, sono presenti in tutti prodotti a base di essa, fatta eccezione per: olio e grasso di soia raffinato, tocoferoli misti naturali, tocoferolo D-alfa naturale, tocoferolo acetato D-alfa naturale, tocoferolo succinato D-alfa naturale a base di soia, oli vegetali derivati da fitosteroli e fitosteroli esteri a base di soia, estere di stanolo vegetale prodotto da steroli di olio vegetale a base di soia.
  • 7. Latte. (Compresi i prodotti a base di latte o di lattosio, fatta eccezione per il siero di latte utilizzato per la fabbricazione di distillati alcolici e il lattiolo.)
  • 8. Frutta a guscio. (Vale a dire mandorle, nocciole, noci, noci di acagiù, noci di pecan, noci del Brasile, pistacchi, noci macadamia e tutti i prodotti da essi derivati, fatta eccezione per quelli utilizzati per la fabbricazione di distillati alcolici.)
  • 9. Sedano. (Sia esso presente in pezzi o in prodotti derivati come preparati per zuppe, salse e concentrati vegetali.)
  • 10. Senape. (Il quale si può ritrovare tra gli ingredienti principali di salse e condimenti e soprattutto nella mostarda.)
  • 11. Sesamo. (I semi interi spesso sono usati per la preparazione del pane, mentre altre volte si riscontrano tracce di sesamo in alcuni tipi di farine.)
  • 12. Anidride solforosa e solfiti. (Solo se presente in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l , espressi come SO2 (usati come conservanti) vengono talvolta riscontrati in conserve di prodotti ittici, cibi sott’aceto, cibi sott’olio e in salamoia, marmellate,aceto, funghi secchi, bibite analcoliche e succhi di frutta.)
  • 13. Lupini. (Si trovano in molti cibi vegan, sotto forma di arrosti, salamini, farine e similari che hanno come base questo legume, ricco di proteine.)
  • 14. Molluschi. (presenti in piatti a base di canestrello, cannolicchio, capasanta, dattero di mare, fasolaro, garagolo, lumachino, cozza, murice, ostrica, patella, tartufo di mare, tellina e vongola, o nei derivati degli stessi.)

COME INSERIRE GLI ALLERGENI NEL MENU’?

Vediamo come inserire i 14 allergeni alimentari NEL MENU’ di bar, ristoranti, pizzerie ecc..

Come inserire gli allergeni nel menù? Scopriamolo! A disciplinare le norme sull’argomento “allergeni alimentari” è il Regolamento Europeo 1169/2011 : un vero e proprio testo unico in cui si raccolgono tutte le direttive e le procedure da seguire per una corretta gestione degli allergeni. Tale regolamento pone l’obbligo, per tutte le aziende del settore alimentare, di informare la clientela circa gli allergeni utilizzati per la preparazione delle pietanze servite nel proprio menù. Ovviamente il regolamento presenta anche un elenco dettagliato e ben preciso delle sostanze considerate allergeni. Il nostro consiglio a riguardo è di tenersi sempre informati e aggiornati così da poter mantenre i propri clienti in perfetta sicurezza informandoli in modo adeguato. Le modalità per comunicare gli allergeni alimentari possono essere molteplici, ad esempio tramite: cartelloni, lavagne, tabelle, libri, sistemi tecnologici e informatici e per concludere con il classico menù. All’interno dello spesso menù si potranno sfruttare tabelle e icone per migliorare l’impatto visivo di questi allergeni. Utilizzando un carattere diverso dal resto del menù, aumentando la dimensione del testo o mettendo in grassetto gli allergeni faciliterai il cliente nella consultazione del menù. Inoltre potrai utilizzare legende e colori brillanti per mettere in evidenza. Con questi consigli gli allergeni alimentari saranno visivamente, immediatamente riscontrabili, anche dal consumatore più distratto. Ci auguriamo che queste indicazioni ti siano di aiuto per la realizzazione del tuo menù provvisto di elenco degli allergeni !

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SIGEP 2022 : Tutto Quello Che Devi Sapere https://aprireunbar.com/2022/03/12/sigep-2022-tutto-quello-che-devi-sapere/ https://aprireunbar.com/2022/03/12/sigep-2022-tutto-quello-che-devi-sapere/#respond Sat, 12 Mar 2022 14:26:11 +0000 https://aprireunbar.com/?p=19304 Una guida completa su questa importante fiera alimentare, scopriamo come vivere al meglio la nuova edizione 2022 del Sigep di Rimini. In Italia ogni anno […]

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Una guida completa su questa importante fiera alimentare, scopriamo come vivere al meglio la nuova edizione 2022 del Sigep di Rimini.
Fiera del dolce SIGEP 2022, dal 12 al 16 Marzo a Rimini , non perdertela !

In Italia ogni anno vengono organizzate fiere di ogni tipo, ce ne sono molte che abbracciano le aree tematiche di nostro interesse ma complessivamente questa si dimostra una delle più ampie e famose che ci sono, se non addirittura la protagonista. Di cosa si tratta esattamente? Sigep è l’appuntamento professionale più importante al mondo dedicato al Gelato Artigianale e all’Arte del Dolce. SIGEP è la fiera principale nel settore alimentare per quanto riguarda i dolci, essa attraverso l’interconnessione di 5 distinte filiere (Gelato Artigianale, Pasticceria,Panificazione, Cioccolato, Caffè), SIGEP offre una visione a 360° del mondo del dolce, unendo la presentazione di nuove tecnologie, trend e format, all’occasione di business e networking. Quest’anno si svolgerà la 43° edizione di questa importante fiera alimentare che ha come protagonista il Dolce, vediamo in questo articolo perchè non perdersi questo appuntamento all’insegna del gusto!

ECCO PERCHE’ UN BARISTA, UN PASTICCERE … DOVREBBERO VISITARE SIGEP RIMINI !

Sigep Rimini è un punto di riferimento per pasticceri, ristoratori, baristi, pizzaioli, gelatai… e qualsiasi imprenditore e gestore di locali in questi ambiti

Sigep è ormai da moltissimi anni un punto di riferimento per pasticceri, ristoratori, baristi e chiunque appartenga al settore in questione. Visitare la fiera ci permetterà di rimanere aggiornati sulle ultime novità e avere una panoramica completa sull’intero settore di nostro interesse. Sarà possibile incontrare nuovi fornitori di macchinari e attrezzature all’avanguardia, informarsi sull’arredamento e i packaging di tendenza. Inoltre grazie ai molti talk show organizzati all’interno della fiera, sarà possibile scambiare idee e opinioni con professionisti ed esperti. Non finisce qua, perchè all’interno delle diverse arene tematiche, si accenderanno i riflettori su competizioni internazionali, workshop, dimostrazioni e incontri di formazione. In sostanza sarà un’occasione per imparare, conoscere nuove cose e rimanere informati su tutte le novità del settore. Un’occasione unica, assolutamente da non perdere !

SIGEP RIMINI : UNA FIERA FAMOSA IN TUTTO IL MONDO !

Sigep Rimini : the dolce world expo, una fiera famosa in tutto il Mondo, si registrano visitatori provenienti da ogni contiente !

Sigep è sicuramente la fiera più rinomata in Italia negli ambiti di nostro interesse, ma è altrettanto famosa anche all’estero. Sigep è una fiera famosa in tutto il Mondo ! Basti pensare che, basandosi sui dati dell’ultima fiera in presenza, ovvero quella del 2020, si ebbero un totale di 172.118 visitatori totali, dei quali ben 33.029 provenienti dall’estero (per la precisione da 182 paesi differenti). Analizzando i dati in nostro possesso (sempre riferiti all’edizione di Sigep 2020) possiamo decifrare la percentuale di visitatori provenienti dai diversi continenti suddividendoli in questo modo: 77 % dall’ Europa, 12 % da Asia e Oceania, 6 % America e 5 % Africa. Inoltre si possono osservare i paesi più presenti all’edizione di Sigep 2020 per ogni continente. Per quanto riguarda l’Europa i visitatori affluirono da: Spagna, Germania, Francia, Grecia, Polonia e Gran Bretagna. Dall’America giunsero da: USA, Brasile, Canada, Messico, Perù e Argentina. Dall’Africa sopraggiunsero da: Marocco, Tunisia, Egitto, Algeria e Libia. Infine dall’Asia e dall’Oceania vennero al Sigep da: Israele, Turchia, Cina. Libano, Korea e Giappone. Per quanto riguarda gli espositori d’altro canto vi parteciparono 1.250 espositori, dei quali il 17 % provenienti dall’estero e giunti all’ edizione di Sigep 2020 da un totale di 38 diverse nazioni. La notorierà di questa fiera ci lascia tutti a bocca aperta, si comprende ancor di più l’importanza di non perdersi un evento simile.

QUALI APPUNTAMENTI NON PERDERSI AL SIGEP 2022? VEDIAMOLI INSIEME !

Per vivere al meglio l’esperienza della fiera Sigep Rimini 2022, occorre organizzare al meglio la propria agenda, così da avere un’idea chiara dei nostri imepegni

Munitevi di carta e penna per aggiornare la vostra agenda! Siete pronti per appuntarvi la nostra selezione di eventi a questa edizione di Sigep 2022 ? Perfetto! Cominciamo subito! Innanzi tutto però facciamo una piccolissima premessa. Il calendario con la programmazione degli eventi di ognuna delle cinque giornate di fiera è presente sul sito ufficiale di Sigep, qua vi forniamo la nostra scelta, ma potrete sempre personalizzarla in base al vostro gusto e interessi specifici personali.

SABATO 12/03 :

  • 09:30 – 17:30, Coffee Arena – Pad D1. Semifinale Campionato Italiano Baristi Caffetteria, Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.
  • 13:00 – 13:30, Gelato Arena – Pad. C3. Road to Gelato World Cup 2024, Conferenza stampa a cura di: Gelato e Cultura.
  • 14:00 – 15:00, Vision Plaza – Hall Sud. Opening Talk – La sostenibilità come motore per la crescita del fuori casa – con traduzione simultanea in Italiano e in Inglese. (Speaker : Fabio Fava, Daniele Fattibene, Cecilia Manget)

DOMENICA 13/03 :

  • 09:30 – 17:00, Gelato Arena – Pad. C3. Sigep Gelato d’Oro – Selezione Pasticceri.
  • 09:30 – 17:30, Coffee Arena – Pad D1. Semifinale Campionato Italiano Baristi Caffetteria, Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.
  • 12:00 – 17:15, Pastry Arena – Pad B5. Differenti visioni, grandi idee. (Speaker : Iginio Massari)
  • 17:30 – 18:00, Gelato Arena – Pad. C3. Premiazione Sigep Gelato d’Oro – Selezione Pasticceri.

LUNEDì 14/03 :

  • 09:30 – 16:30, Gelato Arena – Pad. C3. Sigep Gelato d’Oro – Semifinale Selezione Gelatieri.
  • 09:30 – 17:30, Coffee Arena – Pad D1. CIBC – Campionato Italiano Baristi Caffetteria, Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.
  • 10:30 – 11:00, Vision Plaza – Hall Sud. Fattori di Crescita post-Covid in Cina e nei mercati asiatici – con traduzione simultanea in italiano e in inglese. Talk a cura di: The NPD Group. (Speaker : Felicia Ke)
  • 16:00 – 16:45, Pastry Arena – Pad B5. Alla scoperta della grande pasticceria italiana con Iginio Massari, A cura di Italian Gourmet.
  • 17:00 – 17:45, Pastry Arena – Pad B5. 1997/2022 CAST Alimenti forever young! A cura di CAST Alimenti. (Speaker : Vittorio Santoro e Iginio Massari)
  • 17:30 – 18:00, Gelato Arena – Pad. C3. Sigep Gelato d’Oro – Annuncio Finalisti Selezione Gelatieri.
  • 17:30 – 18:00, Coffee Arena – Pad D1. Premiazione CIBC – Campionato Italiano Baristi Caffetteria, Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.

MARTEDì 15/03 :

  • 09:30 – 16:30, Gelato Arena – Pad. C3. Sigep Gelato d’Oro – Semifinale Selezione Gelatieri.
  • 09:30 – 17:30, Coffee Arena – Pad D1. Campionato Italiano Brewers Cup,Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.
  • 14:00 – 17:30,Coffee Arena – Pad D1. Semifinale Campionato Italiano Cup Tasters, Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.
  • 15:00 – 16:00, Area Associazione Italiana Gelatieri. Il miglior gelatiere dell’anno, a cura di Associazione Italiana Gelatieri Italiani
  • 16:00 – 16:30, Vision Plaza – Hall Sud. Barista sapiens, Talk a cura di SCA Italy.
  • 16:00 – 16:30, Gelato Arena – Pad. C3. Sigep Gelato d’Oro – Annuncio Finalisti Selezione Gelatieri.
  • 17:00 – 17:30, Vision Plaza – Hall Sud. Le scelte dolci dei consumatori nel Fuori Casa post pandemia. Talk a cura di Trade Lab. (Speaker: Angela Borghi e Rita Clivio)
  • 17:30 – 18:00, Coffee Arena – Pad D1. Premiazione Campionato Italiano Brewers Cup, Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.

MERCOLEDì 16/03 :

  • 09:30 – 13:00, Coffee Arena – Pad D1. Campionato Italiano Cup Tasters, Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.
  • 09:30 – 15:00, Gelato Arena – Pad. C3. Sigep Gelato d’Oro – Finale Selezione Gelatieri.
  • 11:30 – 12:00, Vision Plaza – Hall Sud. La sostenibilità? è alla portata di tutti. I (primi) dieci passi da fare. Talk a cura di: New Business Media.
  • 13:00 – 13:30, Coffee Arena – Pad D1. Premiazione Campionato Italiano Cup Tasters, Organizzato da SIGEP, con la collaborazione di SCA Italy e World Coffee Championships.
  • 15:15 – 16:15, Gelato Arena – Pad. C3. Premiazione Sigep Gelato d’Oro – Selezione Gelatieri.

GUIDA COMPLETA SU COME MUOVERSI ALL’INTERNO DELLA FIERA SIGEP RIMINI

Fiera Sigep 2022, scopriamo come muoversi all’interno della fiera e organizzare il proprio tempo al meglio !

Come in tutte le fiere sapersi muovere tra i vari padiglioni e stand non è facile, detto questo voglio riportare di seguito qualche prezioso consiglio per vivere al meglio la vostra esperienza all’interno della fiera Sigep Rimini.

  • Indossare scarpe comode e un abbigliamento a strati (ovviamente, mantenedo eleganza e stile personale)
  • Sigep Biglietti : Ticket 1 giorno € 65,00 mentre Abbonamento 2 giorni € 110,00. Inoltre è consentito l’ingresso ai minori solo dai 16 anni, in tal caso il costo ticket è di € 20,00 ed è acquistabile on-site previa firma da parte del genitore della liberatoria per l’accesso alla manifestazione.
  • Ricordarsi di munirsi di mascherina FFP2 e Green Pass rafforzato, in quanto attualmente obbligatori.
  • Portare pranzo al sacco e una bottiglia d’acqua. ( All’interno della fiera si può acquistare cibo e acqua, ma talvolta una lunga fila può scoraggiare, per cui se sapete di essere impazienti andate già preparati ! )
  • Se si pensa di rimanere più giorni alla fiera prenotare per tempo l’Hotel adatto.
  • Decidendo di andare al Sigep con la propria auto, affidarsi ai parcheggi della fiera, assicurandosi di recarsi sul posto con un po’ di anticipo preventivo.
  • Scarica l’app sul tuo smartphone o tablet di Sigep 2022 ! Con essa potrai organizzare la tua partecipazione e avere l’agenda appuntamenti sempre a portata di mano.
  • Se invece sei una persona un po’ meno tecnologica assicurati di prendere la mappa della fiera all’ingresso.
  • Scopri subito dove si trovano i bagni dalla cartina cartacea o da quella digitale presente nell’app, sicuramente prima o poi ne avrai bisogno.
  • Cerca di organizzare un piano della tua giornata al Sigep, tenendo presenti gli orari e la distanza tra i vari padiglioni, in modo tale da non dover correre da una parte all’altra della fiera.
  • Ricordati i biglietti da visita, indispensabili per velocizzare lo scambio dei contatti. Inoltre porta con te carta e penna per poter prendere nota di tutto quello che cattura il tuo interesse e prendere appunti sul retro dei biglietti da visita ricevuti.
  • Calcola almeno un paio d’ore senza impegni in agenda, così da poter vedere e gustare tutta la fiera al massimo. Si possono sempre fare grandi scoperte anche senza averle premeditate!
  • Considera che la sera potrai farai tardi per la cena, per cui può essere una buona idea organizzarsi per cenare fuori, prenotando un ristorante oppure riempirsi lo stomaco con un semplice panino o un trancio di pizza.
  • Tieni presente che a conclusione di ogni giornata di Sigep potrai trovare molto traffico sia all’uscita del parcheggio che alla stazione Rimini Fiere, per cui può essere una buona idea non attendere la vera e propria chiusura dell’evento.

Con questi consigli infallibili ti auguriamo una buona permanenza a Sigep Rimini 2022 !

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Bar con Giochi da Tavolo: Cosa Sapere ! https://aprireunbar.com/2022/02/26/bar-con-giochi-da-tavolo-cosa-sapere/ https://aprireunbar.com/2022/02/26/bar-con-giochi-da-tavolo-cosa-sapere/#respond Sat, 26 Feb 2022 13:12:32 +0000 https://aprireunbar.com/?p=19222 E’ una buona idea aprire un bar con giochi da tavolo? Vediamo in questo post tutto quello che c’è da sapere! Se stai pensando di […]

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E’ una buona idea aprire un bar con giochi da tavolo? Vediamo in questo post tutto quello che c’è da sapere!
Aprire un bar con giochi da tavolo, addio al semplice mazzo di carte!

Se stai pensando di aprire un pub o un bar con giochi da tavolo oppure semplicemente di ampliare la tua offerta con l’inserimento di giochi di società sei nel posto giusto! Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere per partire con il piede giusto e avere successo in questa affascinante impresa. I giochi di società o giochi da tavola sono una buona escamotage per per acciuffare buoni e fedeli clienti. Vediamo come non farceli scappare e radunarli tutti nel nostro locale !

IL GRANDE FENOMENO DEI BAR CON GIOCHI DA TAVOLO

“Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.”

( platone )

Il fenomeno dei bar con giochi da tavola in cui passare le ore in compagnia si diffonde sempre più. Ormai è acqua passata la comune e banale partitella a briscola o a burraco, i tempi sono cambiati, le generazioni si sono evolute e hanno bisogno di giochi più stimolanti. Per tenere i clienti incollati alla sedia del nostro bar dobbiamo offrire più che un semplice mazzo di carte. In particolare nel periodo invernale questa usanza diventa una priorità per molti e un fattore che può compromettere la scelta del bar da frequentare con gli amici per riunirsi e trascorrere il tempo divertendosi. Un bar o un pub che offra la possibilità di fare giochi di società è un locale con qualcosa in più e riesce a distinguersi dalla massa. Un locale può essere scelto sulla base di questa particolarità? Certo che sì !

I GIOCHI DA TAVOLO SONO UN’ATTRAZIONE, E’ UN FATTO.

Fiere del gioco e del fumetto attirano moltissime persone. Pensa se il tuo locale diventasse un punto di ritrovo per loro !

I giochi da tavolo sono un must tra la popolazione giovanile e i grandi nerd, basti pensare che ogni anno fiere del gioco e del fumetto attirano queste persone da ogni parte del mondo per riunirsi e giocare assieme. Un esempio a casa nostra è senz’altro Lucca Comics, che si è espansa, partendo dal giochi, fino a diventare un vero fenomeno sociale. Espansa poi anche in altre città; sono molte quelle italiane che offrono eventi più o meno famose sui “board game”.

Si tratta però di eventi sporadici ma senz’altro di grande impatto. Durante l’anno quindi dove si rifugiano tutti questi nerd e appassionati del gioco? Una risposta può essere proprio in un locale con giochi da tavolo. Il cliente in questione può prediligere un bar con questa offerta e addirittura può cercarlo intenzionalmente e percorrere anche qualche chilometro in auto per trascorre il suo tempo lì. Non dimentichiamoci di organizzare periodicamente qualche bel torneo con il gioco da tavola più in voga del momento e magari di pubblicizzare il tutto sulle pagine social del nostro locale !

DA PARIGI ALL’ITALIA, IL TREND DEI LOCALI CON GIOCHI DA TAVOLO

I giochi di società aumentano la permanenza di gruppi di clienti all’interno del locale e le consumazioni al tavolo.

Una moda che da Parigi è giunta fino a noi in Italia. Le città italiane adesso non sono da meno rispetto alla città dell’amore, si trovano bar con giochi di società in tantissime città italiane, in particolar modo a Milano, Roma, Palermo e Lucca. Che si tratti di un bar o di un pub, un locale che offre la possibilità di giocare a tavola con gli amici si distingue dagli altri e assicura una lunga permanenza all’interno del locale di un grande numero di persone. Considerando che la maggior parte dei giochi di società per una partita come si deve vuole almeno 4 giocatori, questo assicurerà al nostro locale un grande afflusso di gruppi di persone numerosi, piuttosto che spicciolate di clienti isolati. Un maggiore quantitativo di persone comporta ordini più consistenti al tavolo, per quanto riguarda bevute, snack, aperitivi e apericena. Il cliente giocatore vorrà sempre qualcosa da sorseggiare o smangiucchiare durante le varie partite e questo ci piace molto!

QUALI SONO I MIGLIORI GIOCHI DA TAVOLO PER UN BAR O UN PUB?

Veniamo al nocciolo della questione: quali sono i migliori giochi da tavolo e di società per per un bar o un pub?

Scegliere non è facile, prima di tutto per il grande numero di giochi esistenti e altro fattore non meno importante il gusto dei clienti. Ogni cliente ha i propri gusti e questi possono variare anche in funzione delle mode del periodo. Per queste ragioni i consigli che abbiamo in serbo per voi sono:

  • Avere sempre un’ampia scelta di giochi ( che spazino per genere, per numero di giocatori e per età)
  • Tenersi aggiornati e informati sulle ultime tendenze ( che possono essere dettate da film o serie tv del momento, come ad esempio Harry Potter, Il Trono di Spade, Stranger Things ecc…)
  • Non farsi mai mancare i grandi classici ( come : Monopoly, Uno, la tombola, Scarabeo, Risiko, Scacchi, Trivial Pursuit, Il gioco dell’oca, Battaglia navale, Indovina chi, l’allegro chirurgo ecc…)

Alcuni grandi giochi tavolo che restano sempre nelle top list e che vi consigliamo per ampliare la vostra offerta sono : Dobble, Taboo, Carcassonne (un grande classico strategico) Cluedo (un grande classico tout court) Wonders Duel, Concept, Pictionary, Cranium, Ticket to ride, Jumanji (chi non lo ricorda?) Il gioco della vita, Labirinto, Dixit, Nome in codice, Saltinmente, Passa la bomba, Catan, Star Wars Rebellion, Jenga, Exploding Kittens, Pandemic, Blood rage, Il Trono di Spade, Scythe, Azul, Descent, Terraforming Mars, Terra Mystica, Hive.

COME STRUTTURARE E ORGANIZZARE GLI SPAZI IN UN LOCALE CON GIOCHI DA TAVOLO ?

Gestire lo spazio del proprio locale con giochi da tavolo in maniera funzionale è fondamentale.

Gestire lo spazio che si ha a disposizione in maniera funzionale, senza sprecare nessun angolino del nostro locale è fondamentale quando non si hanno tanti metri quadri disponibili o semplicemente per sfruttare al meglio il nostro spazio. I consigli che vogliamo darvi quindi sono :

  • Analizzare osservando bene il proprio spazio ( Cercando di capire come meglio predisporre tutti gli elementi all’interno del locale, è cosa che solo tu puoi fare veramente. Talvolta possiamo davvero stupirci di quanto riusciamo a migliorare le cose solamente osservando e riflettendo a fondo ! )
  • Prediligere tavolini e sedie non troppo ingombranti e non eccesivamente pesanti ( In modo tale da poter spostare come un puzzle tavoli e sedie nel locale )
  • Sfruttare al meglio la verticalità, lo spazio in altezza nel nostro locale, servirsi delle pareti per inserire mensole e scaffali ( Così da creare delle librerie di giochi senza andare a togliere spazio prezioso al centro del locale)
  • In caso di spazio molto ridotto utilizzare sedie pieghevoli da poter tirar fuori solo nel momento del bisogno e tavolini a muro anch’essi pieghevoli.

Un grande in bocca al luppo per il tuo locale con giochi da tavolo !

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Come Aprire un Bubble Tea bar https://aprireunbar.com/2022/02/17/come-aprire-un-bubble-tea-bar/ https://aprireunbar.com/2022/02/17/come-aprire-un-bubble-tea-bar/#respond Thu, 17 Feb 2022 17:43:59 +0000 https://aprireunbar.com/?p=19204 Dall’Oriente il tè con le palline sta conquistando il mondo. Vediamo tutto quello che c’è da sapere per aprire un bubble tea bar. Il Bubble […]

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Dall’Oriente il tè con le palline sta conquistando il mondo. Vediamo tutto quello che c’è da sapere per aprire un bubble tea bar.
Aprire un Bubble Tea bar, una delle nuove tendenze.

Il Bubble Tea è sicuramente una delle ultime tendenze che sta spopolando. Sono sempre più infatti i locali che offrono questo tipo di tè, una bevanda gustosa e divertente per giovani e non solo. Vediamo nello specifico quali possibilità ci offre questo prodotto, a cosa deve la sua fortuna e soprattutto come mai il mercato che vi ruota attorno è così in espansione.

Il Bubble Tea, boboa, o tè con le palline o con le bolle è una bevanda taiwanese inventata negli anni ’80, da allora si è diffusa largamente giungendo fino a noi occidentali e creando così un vero e proprio trend che sta spopolando sin dagli anni Duemila in molte città italiane. Questa moda ha raggiunto un picco di popolarità proprio in questo periodo. Basti pensare che il mercato globale che ruota attorno alla bevanda in riferimento allo scorso 2021 vale 2,7 miliardi di dollari e che potenzialmente potrebbe superare i 4 miliardi di dollari nel 2027. Potrebbe essere proprio l’idea giusta per chi vuole aprire un locale alla moda e super “cool”!

Che cos’è un bubble tea?

Bubble Tea, boboa, o tè con le bolle o ancora tè con le palline!

Il Bubble Tea o tè con le bolle è una bevanda analcolica giunta fino a noi dall’Oriente, è considerata una bevanda sana, giovanile e alla moda. Capita spesso di vedere i teenager sorseggiare per strada questi particolari tè. Particolari perché possono essere considerati degli snack-drink in quanto si beve e si mastica allo stesso tempo. Le palline del bubble tè hanno infatti al loro interno una componente solida e gelatinosa: bolle appunto, come bubble è il nome della bevanda!

Tecnicamente parlando si tratta di sfere gommose realizzate con addensanti come tapioca o gelatine varie che si scoppiano in bocca rilasciando succhi o sciroppi di vari gusti. Ovviamente sono le bolle a costituire l’essenza stessa dell’originalità e della fama di questo prodotto.

Caldo e freddo: tutte le varietà dei Bubble Tea !

Il Bubble Tea esiste in molti gusti e varianti differenti, sia in versione calda che fredda. I più diffusi sono a base di:  tè nero, tè verde oppure oolong e a loro volta sono distinguibili in due categorie ovvero con o senza latte. Gli aromi invece vengono aggiunti alla bevanda sotto forma di polvere, polpa o sciroppo.

La preparazione viene poi eventualmente miscelata in uno shaker da cocktail, versata in un bicchiere e, in seguito, guarnita e servita al cliente in bicchieri da asporto.

Il bubble tea viene di solito servito in un particolare packaging con coperchio fatto di plastica o chiuso superiormente con cellophane. Questo viene forato per far passare una cannuccia abbastanza larga da consentire il passaggio delle perle. I toppings possono assumere diverse forme, non sempre sono delle sfere gommose. Esistono delle varianti molto “cute” in giro, infatti si possono trovare a forma di stelline, cubetti, striscioline di gelatina, oppure è possibile aggiungere direttamente dei piccoli pezzi di frutta o perle di tapioca alla frutta.

Il Bubble Tea originale

Bubble Tea ingredienti, il tè con le palline di tapioca all’interno.

Il Bubble Tea tipico è a base di tè nero, latte e perle di tapioca. Per chi non le avesse mai assaggiate hanno una consistenza e un sapore che può ricordare vagamente la liquirizia. Non dimentichiamo che la tapioca è gluten free per cui il Bubble Tea è una bevanda che possono gustare anche i celiaci. Per quanto riguarda i gusti attualmente esiste una vasta scelta, ma i gusti di tè più gettonati sono l’Earl Gray, il Matcha e il gelsomino. In estate invece c’è una maggior vendita di Bubble Tea a base di tè fruttati come pesca e passion fruit. Inoltre nel periodo estivo si può arricchire il nostra Bubble Tea con del gelato o dello yogurt, questo renderà la nostra bevanda davvero molto gustosa ma un po’ meno light. In ogni caso il Bubble Tea permette di spaziare con la fantasia creando il nostro mix di gusti ideale.

Le origini, da dove viene il Bubble Tea

Bubble Tea, una bevanda di origine taiwanese giunta in Italia dagli anni Duemila.

Negli ultimi vent’anni si è registrato un incremento di attività che vendono cibi e bevande orientali, in un mondo e in un’Italia sempre più cosmopolita, abbiamo visto aprire tantissimi ristoranti cinesi, indiani, giapponesi, come sushi, ristoranti di ramen e via dicendo. Nei bar è comune trovare il tè Matcha servito con il latte oppure ancora più comune il caffè al ginseng di origine asiatica (il cui termine deriva dal cinese “rensheng”) che ormai è presente da anni e anni in moltissimi bar. L’Oriente ci affascina e la sua influenza è presente in ogni cosa, dall’arredamento all’abbigliamento, dalle serie TV coreane ai film d’animazione giapponesi, dai libri che leggiamo ai fumetti fino ai manga. Per cui anche il cibo orientale è ormai di moda e comunissimo sulle nostre tavole. Il Bubble Tea si dimostra come l’ennesimo prodotto di influenza orientale che raggiunge e conquista il cuore e il palato degli italiani.

Come aprire un Bubble Tea bar di successo

La scelta di prodotti originali e internazionali da vendere presso il proprio Bubble Tea bar.

I Bubble Tea bar si distinguono dai comuni bar per la loro originalità nella scelta dei prodotti, a partire dal prodotto principale. Il protagonista indiscusso è sicuramente il tè con le bolle ma chi entra in un Bubble Tea bar può trovare anche molto altro. Chi si appresta ad aprire un Bubble Tea bar può scegliere tra una vasta gamma di merce internazionale (difficile da reperire in Italia) e da offrire al cliente per ampliare la sua offerta all’interno del locale. È comune trovare in vendita nei Bubble Tea bar muffin e torte americane, ma anche prodotti confezionati di origine orientale come i famosi mochi giapponesi oppure i poky o altre merendine che si vedono nel mondo del cinema e tanti di noi non hanno mai mangiato.

Cosa rende popolare e social questa bevanda

IBubble Tea, bello da vedere e fotogenico perfetto per essere condiviso sui social.

Una bevanda colorata, stuzzicante, analcolica e anche sana in cui naturalmente anche l’occhio vuole la sua parte, ed essendo un prodotto bello da vedere colorato e divertente riesce a raggiungere un grande apprezzamento tra le persone. Come sappiamo cibi e bevande sono super condivisi sui social e il Bubble Tea é molto “cool”, perfetto per essere fotografato e pubblicato sulle varie piattaforme online. Condividere quello che si mangia con i nostri followers è all’ordine del giorno: prima si fotografa e poi si mangia, il tutto magari proprio “taggando”, citando il locale in cui ci troviamo e fornendo così tanta visibilità e pubblicità gratuita al nostro bar.

La location ideale per aprire un Bubble Tea bar, primo in classifica Bubble Tea Milano

Bubble Tea bar in città, sul podio vincitore fra tutte le location: Bubble Tea Milano.

I luoghi migliori per aprire un Bubble Tea sono i centri delle città, con molto movimento per le strade e una grande circolazione di giovani che sicuramente rappresenta il target di clientela a cui è rivolta maggiormente la bevanda in questione. In Italia Milano è una delle città italiane con il maggior numero di Bubble Tea bar in assoluto, questa tendenza ha messo le radici in questa città e dubitiamo che possa svanire tanto in fretta, anzi, probabilmente siamo ancora solo all’inizio di questo trend che pare essere in grande espansione. Città più piccole cominciano ad aprire Bubble Tea bar come negozi specializzati in questa bevanda mentre altri locali hanno invece cominciato ad offrire questa bevanda in aggiunta a tutto il resto della loro vendita. Si pensa che il Bubble Tea possa diventare una bevanda comune quanto un normale tè o un cappuccino da poter ordinare anche al ristorante, tant’è che in alcuni punti di ristoro è già possibile ordinarli.

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Cos’è un Ghost Restaurant https://aprireunbar.com/2021/10/04/cose-un-ghost-restaurant/ https://aprireunbar.com/2021/10/04/cose-un-ghost-restaurant/#respond Mon, 04 Oct 2021 10:58:08 +0000 https://aprireunbar.com/?p=19163 Un concept rivoluzionario o il classico vecchio locale “solo da asporto”? tutto sui ghost restaurant (o dark kitchen…). No, non è un locale infestato da […]

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Un concept rivoluzionario o il classico vecchio locale “solo da asporto”? tutto sui ghost restaurant (o dark kitchen…).
Nessun ingresso e nessuna visibilità. Così si presenta un ghost restaurant…

No, non è un locale infestato da spettri o una taverna inquietante. Secondo i blog americani che si occupano di ristorazione è invece una delle nuove tendenze del food business: il ghost restaurant (o dark kitchen, poi vedremo la differenza).

Se letteralmente il nome vuol dire ristorante fantasma, in pratica si tratta di un locale che non ha  un’area dedicata ai tavoli e ai clienti. Non ha una sala, è un ristorante che in si riassume nella sola cucina. 

E i clienti? Stanno a casa loro naturalmente, oppure sulla panchina del parco di fronte. Nel locale, appunto, non ci sono spazi dove mangiare.

Ci siete già arrivati vero? Non è necessario essere smaliziatissimi per capire che si tratta del classico locale da asporto (cioè in cui i clienti vengono a prendersi i piatti che hanno ordinato via telefono o internet) e/o da delivery (in cui il cibo ordinato viene consegnato a casa). 

Un format già largamente conosciuto e certamente non innovativo. Siamo quindi di fronte al classico caso in cui un modello di ristorazione abbastanza banale viene ringiovanito appicicandoci un nuovo nome dal sapore anglofilo

Probabilmente si, e a come aprire un locale da asporto abbiamo già dedicato un post ma già che ci siamo parliamone. Vale la pena aprire un ghost restaurant?

APRIRE UN GHOST RESTAURANT: I VANTAGGI

Per chi si cimenta con l’inglese, un video interessante sull’ascesa del modello dark kitchen e ghost restaurant.

I veri, incontestabili e importantissimi vantaggi dell’aprire un ghost restaurant rispetto ad un classico ristorante riguardano naturalmente i costi. Come sottolinea questo sito americano aprire questo tipo di locale comporta in apertura di locale investimenti  molto più bassi di quelli necessari ad un ristorante classico. Molto più bassi saranno anche i costi di gestione, quindi il break even.

Parlando di investimento iniziale i vantaggi saranno: 

  • Costi di ristrutturazione bassi. Con una più ridotta superficie in metri quadri sarà più bassa la spesa totale per lavori quali piastrellatura, impiantistica, tinteggiatura etc. Tutti lavori che di solito vengono preventivati per metro quadrato.
  • Costi di impiantistica più bassi. Senza clienti e senza somministrazione non avremo l’obbligo di fornire né bagni né tutti gli impianti necessari a rendere più gradevole la permanenza nel locale (riscaldamento, climatizzazione etc…). Naturalmente sia i bagni che gli impianti dovranno sempre esserci per il personale che lavora nel locale. 
  • Costi di arredamento bassi, quasi nulli. Non avremo infatti bisogno di bancone, tavoli, sedie, guéridon, elementi decorativi, mensole e armadi di servizio, tovagliame, bicchieri etc etc….

I costi di gestione più ridotti saranno dovuti a:

  • Una location poco costosa in termini di affitto. Visto che non avremo bisogno di attrarre i clienti di passaggio ci andrà benissimo una location dimessa. Andrà bene anche in fondo ad un invisibile vicoletto o in una zona industriale. Uguale: affitto più basso rispetto ad un marciapiede con un alto passaggio.
  • Personale molto ridotto: nessun cameriere, barista o banconista. In media possiamo calcolare che al netto del personale addetto alle consegne risparmieremo il 50% o più sul costo del personale.
  • Meno metri quadri quindi utenze più basse. Sia per consumi sia per ridotta metratura del locale, elettricità, acqua, tassa rifiuti e così via saranno per noi molto meno pesanti.

Queste considerazioni fanno del ghost restaurant un ottimo modello di ristorazione per chi ha buone idee ma un budget ridotto. Il ghost restaurant è quindi la migliore soluzione, magari per un giovane imprenditore, per lanciare la nostra idea di cucina? 

Quasi…

APRIRE UN GHOST RESTAURANT: I CONTRO

Come la ghost kitchen cambia la ristorazione? Qui il dibattito

… quasi, perché il ghost restaurant non è il tipo di locale che funziona per ogni tipo di cucina, per ogni piatto. Come in tutti i locali da asporto/delivery infatti, la faranno da padrone i classici piatti “da partita e divano” come pizza, hamburger e qualche cucina etnica.

Più difficile sarà proporre una cucina di livello più alto, magari più “esperienziale”. Per due motivi, uno pratico e uno dettato dalle sensazioni.

  • A livello pratico pensiamo sempre che i piatti da asporto/delivery atterreranno sul tavolo (o sul divano) del nostro cliente dopo diversi minuti, saranno inevitabilmente più freddi e più “avvizziti”. Se un hamburger o una pizza potranno sopportare decentemente questo deperimento, molto peggio ci riuscirà un maccheroncino all’astice al profumo di agrumi…
  • A livello sensoriale/esperienziale mettiamoci sempre nei panni dei clienti: siamo sicuri di voler mangiare il famoso maccheroncino all’astice al profumo di agrumi sul divano di casa, con la salsa un po’ rappresa e la paura che il contenitore da asporto si rovesci al primo goal? La cucina esperienziale, insomma, si mangia al ristorante, con le emozioni e le condizioni giuste.

Dedichiamo poi due minuti anche ad una riflessione ovvia. Aprendo un ghost restaurant ci giocheremo una grossa fetta di mercato: i clienti a cui piace gustarsi la nostra cucina comodamente seduti da noi, ai nostri tavoli. Soprattutto se il nostro progetto avesse successo (o se non lo avesse, nel tentativo di trovare soluzioni al flop) avvertiremo probabilmente la necessità di avere una sede “meno ghost”, un locale più tradizionale, che possa ospitare clienti.

Una trasformazione del genere potrebbe avere conseguenze imprevedibili, e non sempre positive (magari dovremo spostarci in una nuova sede dove nessuno ci conosce…). Meglio perciò sarebbe pianificare fin da subito questa eventualità; cominciare subito a pensare cosa succederebbe se (se) fra due anni volessi dare alla mia idea una sede “da ristorante normale”…

Non sono pochi, peraltro, i locali “normali” che decidono di dedicare una attenzione specifica al delivery. Secondo alcuni è questo il vero senso di ghost restaurant…

DOVE APRIRE UN GHOST RESTAURANT

Come dicevamo sopra, uno dei vantaggi di un ghost restaurant è quello di poter essere aperto anche in location poco attrattive, in luoghi di scarsissimo o addirittura nullo passaggio di clienti. Queste location “dimesse” avranno inevitabilmente affitti più bassi rispetto ai “marciapiedi ad alto calpestio” per usare il linguaggio delle agenzie immobiliari.

Facciamo però una seconda considerazione. Potrebbe essere un errore locarsi molto lontani dal luogo di consumo dei nostri clienti, sia questo il divano di casa o la scrivania in pausa pranzo. Un errore sia a livello pratico (il nostro cibo arriverà ancora più freddo e fiacco) sia a livello economico (perderemo più tempo e quindi più soldi per le consegne).

COME APRIRE UN GHOST RESTAURANT: BUROCRAZIA

Delivery e ghost kitchen, una flotta di scooter pronti a partire!

L’apertura di un ghost restaurant ha praticamente gli stessi passaggi e gli stessi regolamenti di quella di un locale classico (i passaggi li trovate riassunti qui).

A cambiare sarà la scala, la dimensione di questi passaggi, che saranno in molti casi assai semplificati. Come dicevamo non avremo bisogno di preoccuparci degli aspetti legati alla presenza dei clienti; dai bagni fino a molti aspetti legati alla sicurezza. A non cambiare sarà invece la necessità dei requisiti professionali fino ad un eventuale corso SAB e la presentazione della SCIA con tutti i passaggi ad esso collegati.

Se dal punto di vista burocratico questo tipo di locale non comporterà particolari differenze rispetto ad uno normale, a cambiare saranno i metodi di approccio al cliente. In un locale per definizione “invisibile” come un ghost restaurant, sarà fondamentale farsi trovare attraverso un capillare lavoro di comunicazione

Internet ne sarà naturalmente il media principale, ma anche (in questo caso ancora funzionano) presenze fisiche quali i volantini potranno avere un ruolo. In tutti i casi, oltre ad elencare il nostro menù, la comunicazione avrà i fondamentale ruolo di far percepire come “cool” il nostro cibo e perfino noi stessi, la nostra abilità e il nostro carisma. Perfino il nostro marchio, logo e la “brand awareness” saranno decisivi per rendere visibilissimo il nostro locale invisibile. 

Non dimentichiamo poi, sia a livello comunicativo che pratico, che difficilmente potremo fare a meno di appoggiarci a sistemi di delivery come Uber eats, Glovo, Deliveroo e così via. A questi abbiamo dedicato un post che vi consigliamo caldamente di leggere.

GHOST RESTAURANT, DARK KITCHEN E ALTRI SINONIMI…

Finora abbiamo parlato di Ghost restaurants, ma in realtà, frugando sui siti di ristorazione e di tendenze si trovano molti sinonimi, in alcuni casi presentati come leggerissime variazioni sul tema.

Secondo alcuni siti infatti un ghost restaurant è un locale classico che comincia a promuoversi in maniera più importante anche per l’asporto e il delivery, a volte dotandosi addirittura di una nuova identità. In pratica sfrutta le stesse aree e cucine per due diverse attività e due brand separati.

Sempre secondo questi siti la dark kitchen è invece il laboratorio di manipolazione, il ristorante completamente senza clienti, a volte chiamato anche ghost  kitchen. A voi la scelta del nome, in fin dei conti sempre di fantasmi si tratta…

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Come Aprire Una Libreria Caffè https://aprireunbar.com/2021/05/21/come-aprire-una-libreria-caffe/ https://aprireunbar.com/2021/05/21/come-aprire-una-libreria-caffe/#respond Fri, 21 May 2021 14:02:49 +0000 https://aprireunbar.com/?p=19103 Cosa c’è di meglio che sorseggiare un cappuccino sfogliando un libro? Sfruttiamo questa magica accoppiata e vediamo come aprire una libreria caffè. Mettiamoci nei panni […]

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Cosa c’è di meglio che sorseggiare un cappuccino sfogliando un libro? Sfruttiamo questa magica accoppiata e vediamo come aprire una libreria caffè.
La splendida Shakespeare and Company di Parigi. Vediamo tutto su come aprire una libreria caffè

Mettiamoci nei panni di un cliente. Cosa c’è di più bello di una pausa di coccole in cui sorseggiare un cappuccino, un tè o addirittura un profumatissimo caffè filtro mentre sfogliamo un libro sulla destinazione delle nostre prossime vacanze?

Bene, adesso smettiamo di sognare e rimettiamoci nei panni dell’imprenditore, sia permettere al cliente di godere questo momento magico, sia per conquistare questa quota di mercato; è il momento di capire come aprire una libreria caffè.

Ma qual’è la nostra idea di una libreria caffè? Cosa realmente vogliamo aprire?

Sembra una domanda banale, in realtà è la prima a cui bisogna davvero pensare e rispondere:

  • Vogliamo aprire un bar con un angolo libri più o meno grande?
  • Oppure la nostra intenzione è aprire una libreria, un negozio che vende libri, con un angolo bar?

Aprire una libreria caffè: perché?

Aprire una libreria caffè? Magari come questa vista a Parigi, di cui non ricordo il nome…

Perché questa domanda è così fondamentale? Perché solo cominciando a pensare al nostro progetto con le idee molto chiare riusciremo a fare le scelte giuste in termini di location, di arredamento e lay-out, di attrezzature e macchinari e perfino di menù e comunicazione.

Da parte nostra possiamo provare a darvi qualche spunto di riflessione: perché si apre una libreria con bar interno?

  1. Se l’idea è aprire una libreria un angolo bar ci permetterà di vendere più libri grazie alla multisensorialità dell’esperienza. I negozi di libri sono fra quelli che hanno sofferto di più l’avvento dell’e-commerce, comprare un libro o addirittura un Ebook su Amazon è molto più veloce e pratico che andare a frugare in libreria. Come sopravvivere allora? Offrendo al cliente un’esperienza di acquisto. Solo in libreria il lettore potrà sfogliare i libri, toccarli, goderseli e cominciare ad immergersi nelle atmosfere che il libro racconta; solo in libreria il lettore potrà condividere la sua passione con altre persone, scambiare opinioni, fare amicizie e poi chissà… (si, le librerie sono galeotte…).
  1. Perché i margini sui libri sono scarsi, come dicevamo in questo post di solito non si va sopra il 20% del costo di copertina. Per sopravvivere sarà quindi importante cercare altre fonti di introito e un bar interno ben gestito può diventare una preziosa fonte di fatturato.
  1. L’idea è quella di aprire una caffetteria vera e propria ma con angoli (più o meno grandi) dedicati ai libri, magari non in vendita ma a disposizione? Saranno perfetti per dare un’anima, un’identità al locale. Magari tanti libri di viaggi per un bar che parla di mondi esotici!

Abbiamo deciso che tipo di locale vogliamo fare? Bene, vediamo allora…

Come aprire una libreria bar passo per passo

Nel pensare di aprire una libreria con angolo caffè potremo ragionare sul ruolo dello spazio esterno.

Il primo passo da fare, il più importante, sarà la caccia alla location. L’obiettivo di questa ricerca non sarà solo commerciale, non punterà solo a capire se il la strada gode di un buon passaggio pedonale e se ha intorno il giusto mix di pubblico, ma sarà fondamentale anche per capire la fattibilità del nostro progetto.

Infatti, se aprire una libreria, un negozio di libri così come una qualsiasi attività non legata al food e alla somministrazione, non è dal punto di vista burocratico un problema particolare, 

In tutta onestà noi non siamo esperti su come si apre una libreria per questo vi invitiamo a visitare siti di chi ci capisce più di noi come questo sito.

I permessi per un bar dentro una libreria

Molto più complesso sarà invece ottenere i permessi per l’area bar, che essendo un’area “food” dovrà sottostare ad una serie di obblighi più stringenti.

  • La location dovrà avere la destinazione d’uso food o somministrazione
  • Dovrà avere i requisiti igienico sanitari per poter ospitare clienti (accessi disabili, bagni, magazzini etc.) e per poter fare certe preparazioni (tavola calda, fredda etc.)
  • Dovrà, nel caso di certe preparazioni, che abbia la canna fumaria

A verificare tutto questo potrebbe/dovrebbe essere un tecnico (un geometra, architetto o simile) che dopo aver valutato la fattibilità del progetto lo presenterà al SUAP e alla ASL, che daranno un loro parere ed eventualmente chiederanno modifiche.

Mentre seguiamo questi passaggi noi saremo impegnati a valutare se abbiamo i requisiti professionali per il food oppure prendere parte ad un corso SAB.

Molti di questi passi, che trovate  anche riassunti qui, verranno meno nel caso si rilevi una attività già esistente, che potrà continuare a lavorare come ha sempre fatto a meno che noi non vogliamo apportare modifiche o cambiare tipologia di preparazioni.

Idee per caffetterie libreria a cui ispirarsi

Di questo meraviglioso caffè letterario in India sarà difficile copiare la fantastica location!

Come raccontano le foto che accompagnano questo post, alcune di questo libro-caffetterie sono diventate note per il loro fascino, sia perché si trovano in location piene di storie, sia perché i libri, diciamoci la verità, sanno essere davvero romantici.

L’immagine però non è tutto, anche il menù sarà importante. 

E facile immaginare che molti prodotti da bar di servizio classico non siano affatto adatti ad un bar libreria, nessuno potrà infatti pensare, per aprire una libreria caffè, di puntare su l’espresso, o sulla rivendita tabacchi! A funzionare saranno prodotti “da pausa” da relax.

Meno caffè e meno brioche quindi, e più tè (magari di varie origini, in cui il cliente possa scegliere) più cappuccini (magari con diversi latti, caffè specialty e sciroppi naturali) e perfino caffè filtro, con tecniche brewing, davvero in grande crescita.

Dolci e food? Un consiglio che arriva dall’esperienza: privilegiate tutto quello che si mangia con una forchettina o cucchiaino, non con le mani, i libri si sporcano.

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Come Aprire un Drive Through, Il Ristobar “in Macchina” https://aprireunbar.com/2020/05/04/come-aprire-un-drive-through-il-ristobar-direttamente-in-macchina/ https://aprireunbar.com/2020/05/04/come-aprire-un-drive-through-il-ristobar-direttamente-in-macchina/#respond Mon, 04 May 2020 15:40:36 +0000 https://aprireunbar.com/?p=18043 Come aprire un locale dove si ordina e si ritira cibo e caffè stando in macchina? Vediamo come si apre un drive thru! Nel momento […]

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Come aprire un locale dove si ordina e si ritira cibo e caffè stando in macchina? Vediamo come si apre un drive thru!
Come aprire un ristorante bar dove si ordina dalla macchina? Vediamo idee per l'Italia!
Come aprire un ristorante bar dove si ordina dalla macchina? Vediamo idee per l’Italia!

Nel momento in cui scriviamo siamo nel pieno dei giorni della “ripartenza” dal coronavirus. Una ripartenza su cui pesano infiniti dubbi: sarò ripartenza vera? L’epidemia riprenderà forza e dovremo richiudere tutto fra poche settimane o al contrario andrà sempre meglio e davvero torneremo verso la normalità? In questo momento invidiamo chi leggerà questo post fra un paio d’anni, potrà considerare questo periodo come storia e saprà già come è andata a finire.

Nel frattempo, per noi che ci siamo in mezzo, la sfida di questi giorni si preannuncia duplice. Da una parte dobbiamo riaprire quando la legge ce lo consente, con tutte le precauzioni e le disposizioni che la legge impone. Dall’altra però, e qui probabilmente viene il difficile, dovremo vincere la ritrosia di un cliente spaventato, che ci penserà due o tre volte ad infilarsi negli spazi ristretti e (speriamo) affollati di un bar pieno di contatti umani e quindi di potenziali contagi.

Una delle possibili soluzioni a cui molti locali stanno pensando è quella di portare il bar fuori, sulla strada, per evitare gli spazi stretti, e addirittura per far sì che il cliente si serva direttamente dalla macchina, evitando ogni contatto che non sia “nella bolla personale”. Suona familiare? Certo che sì! Il modello dei drive through, dei ristoranti (molto spesso da hamburger e patatine) in cui si ritira il cibo da una specie di “casello autostradale” e si mangia in macchina, ci viene raccontato dai film americani da molti anni. 

Del resto, ormai questo tipo di esperienza non è rara nemmeno in Italia. Diverse catene di fast food hanno aperto ristoranti drive through nelle periferie delle grandi città (dove si arriva bene in macchina, naturalmente). A far la parte del leone il solito Mc Donald, con la catena dedicata Mc Drive (a proposito, interessati a come si apre un Mc Donald? leggete il nostro post qui) ma anche KFC o Burger king hanno locali di questo tipo.

Ma noi piccoli imprenditori potremmo aprire un ristorante drive through in Italia?

NORMATIVA PER COME APRIRE UN DRIVE THRU, DOVE SI RITIRA IL CIBO IN MACCHINA

Anche Starbucks apre le caffetterie dove si ordina dalla macchina, pronti a un cappuccino volante?
Anche Starbucks apre le caffetterie dove si ordina dalla macchina, pronti a un cappuccino volante?

Un ristorante da hamburger? Non solo, anche una pizzeria a taglio (Pizza Hut lo fa) e perfino una caffetteria (Starbucks lo fa!). Essendo il nostro un blog dedicato in prevalenza ai bar, parleremo di quest’ultimo modello, vedendo come si apre un drive thru.

Secondo la legge il percorso non cambia rispetto all’apertura di un bar normale, molto spesso questa tipologia di locali altro non è che un locale o ristorante normalissimo con uno sportellino verso l’esterno, da cui si può ordinare e ritirare lo stesso cibo che altrimenti si consuma normalmente all’interno.

Come i nostri lettori sanno bene (e per chi non ci legge di solito qui sono elencati i passi per aprire un bar) il primo step sarà quello di contattare un tecnico, spiegargli il progetto, capirne la fattibilità e far preparare un progetto che invieremo alla ASL per un parere preventivo.

Ecco, probabilmente, se vogliamo aprire un drive thru, questa sarà una fase a cui dovremo prestare più attenzione del solito. Questi locali sono infatti abbastanza rari in Italia, e le ASL, non avendo esperienza sui casi specifici di  regolamenti per aprire un locale in cui il cibo si ritira in macchina, potrebbero porci più steccati, più barriere del solito. 

Starà quindi a noi  preparare un progetto a prova di bomba, che contenga risposte a tutti i dubbi. Ad esempio sulla esposizione di brioche e pasticceria, che dovrà essere visibile per il cliente, ma al riparo da polvere esterna. Altre attenzioni dovranno essere poste a livello urbanistico, magari per eventuali code di automobili che potrebbero fermarsi creando intralcio stradale.

4 CONSIGLI PER APRIRE UN DRIVE THROUGH

Nei Drive thru di Mc Drive i menù sono messi in bella vista prima di arrivare ad ordinare (qui con una colonnina audio)
Nei Drive thru di Mc Drive i menù sono messi in bella vista prima di arrivare ad ordinare (qui con una colonnina audio)

Se i regolamenti possono essere abbastanza semplici da assolvere, più difficile potrebbe essere creare una giusta atmosfera che porti i clienti ad affezionarsi ad un modello di locale che più spersonalizzato non potrebbe essere. Vediamo alcuni suggerimenti.

1    Rapporto caldo e familiare, come al bar! Un cliente prende il suo caffè al bar non solo perché ha bisogno di caffeina, ma perché gode della battuta, del sorriso, di un rapporto umano che crea piacevole abitudine. Con un cliente che rimane in macchina e noi confinati nel finestrino mantenere questo rapporto può essere difficile, ma non impossibile; sfoderiamo il nostro meglio!

2     Selezione di pasticceria visibile, due postazioni? Alcuni elementi costruttivi potrebbero rendere l’esperienza bar drive thru più vicina a quella consueta. La vetrina della pasticceria dovrebbe essere ben visibile, per permettere al cliente di scegliere come sempre. In questo senso le grandi catene spesso hanno monitor all’esterno che alternano menù ed eventuali offerte speciali. 

Se prevediamo di avere davvero un grande afflusso in momenti di punta potrebbe non essere male anche avere due postazioni, una dove si ordina e magari si paga e una, qualche metro più avanti, dove si ritira. Sicuramente potrà velocizzare i flussi…

3    Vassoietti, piatti e bicchieri da asporto. Una considerazione: per gli italiani è strano pensare di fare colazione in macchina, e le macchine italiane raramente hanno opzionl come il porta bicchierone. Teniamone conto, un vassoietto in cartone che  stia comodamente sulle ginocchia, che permetta di tener fermo la il bicchiere di carta, di raccogliere i crumbles del cornetto senza sbriciolare ovunque e di contenere un tovagliolo e la bustina di zucchero sarà sicuramente gradito.

Ops, ma tutto questo, vassoio, bicchierini, palettine e altro ha un costo non indifferente di cui dovremo tener conto. Potrebbe quindi darsi che dovremo ritoccare i prezzi per rientrare di questi costi variabili (a proposito, se siete in cerca di notizie sui bicchieri da asporto trovate qui tutte le info).

Idea da valutare: se proponessimo anche tazzine e contenitori riutilizzabili, offrendo uno sconto a chi li riporta la volta dopo, un po’ come fanno i supermercati tedeschi…

4   Parcheggio o piazzola nei pressi. Ancora una volta: fare colazione in macchina è davvero poco italiano, se gli spazi ce lo consentono, poco distante dallo sportello del drive thru e con uno spazio sufficientemente largo da non far pensare ad assembramenti (in epoca di virus) potremmo porre tavoli o barre (anche quelli dove ci si appoggia soltanto stando in piedi, come si trovano spesso nelle stazioni, per permettere un cappuccino veloce si, ma più comodo….

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Il Food Truck Dentro la Paninoteca https://aprireunbar.com/2018/01/08/il-food-truck-dentro-la-paninoteca/ https://aprireunbar.com/2018/01/08/il-food-truck-dentro-la-paninoteca/#respond Mon, 08 Jan 2018 08:22:55 +0000 https://aprireunbar.com/?p=14405 Meglio un food truck o un locale fisso? Un pub fiorentino ha risolto il dubbio, servendo street food “interno”.     Abbiamo già parlato molte […]

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Meglio un food truck o un locale fisso? Un pub fiorentino ha risolto il dubbio, servendo street food “interno”.

 

Un food truck incastrato in un locale, una idea innovativa!

Un food truck incastrato in un locale, una idea innovativa!

 

Abbiamo già parlato molte volte (anche con questa guida completa su come aprire una attività di street food) e certo non ce ne siamo accorti solo noi, del successo dello street food, il cibo da strada proposto in furgoni, spesso all’interno di mercati o eventi dedicati.

Abbiamo avuto occasione di dire, come questo successo non sia legato ai costi più bassi di apertura rispetto ad un locale “normale” costruire questi furgoni infatti non costa poco, come abbiamo visto in questo post appunto dedicato a come si costruisce un food truck, un camion del cibo, letteralmente.

Il successo di questo modello è semmai da cercare nella possibilità di andare “a caccia della clientela” potendo aprire in contesti dedicati e di sempre maggior successo, o addirittura spostandoci (vi ricordate il caso di Pizza e Mortazza?) nei vari punti della città a seconda dei momenti della giornata e dei flussi di pubblico.

Questo modello sembra al momento anche aver successo perché solletica sensazioni di tendenza:

  • La cucina regionale nelle sue varianti popolari
  • Una certa passione per le fritture, proposte in mille varianti.
  • La percezione del “cibo da strada” come qualcosa di rustico, artigianale e più “vero”.

Sarà per questo che alcuni imprenditori fiorentini hanno creato un format curioso, inserendo un food truck, letteralmente un camion, un furgone chiosco per la preparazione e la vendita di cibo. all’interno, incastrato in un negozio.

In realtà il furgone non esiste, è solo disegnato all’interno del negozio, costituendone il bancone, ma in una zona come questa (San Pierino) abbastanza di movida, frequentata da ragazzi (tantissimi gli studenti stranieri che studiano a Firenze) e storicamente abbastanza “street” un concept come questo coglie il segno.

Cosa viene servito nel “food truck statico”? Fate conto che in realtà il negozio/furgone è collegato ad un “locale madre” uno storico pub Fiorentino, e ne sfrutta magazzini e cucina. La birra la fa quindi da padrone, assieme al cibo da pub, che sa essere anche molto street, appunto!

Due bidoni fucsia per reggere il tavolo di servizio, molto street!

Due bidoni fucsia per reggere il tavolo di servizio, molto street!

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Guida Completa a Come Aprire una Paninoteca https://aprireunbar.com/2017/08/05/guida-completa-a-come-aprire-una-paninoteca/ https://aprireunbar.com/2017/08/05/guida-completa-a-come-aprire-una-paninoteca/#respond Sat, 05 Aug 2017 14:58:35 +0000 https://aprireunbar.com/?p=13920 Paninoteca, panineria o locale di panini gourmet. Vediamo passo per passo tutto su burocrazia, location ideale, metrature tendenze e strategie per fare successo con pane […]

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Paninoteca, panineria o locale di panini gourmet. Vediamo passo per passo tutto su burocrazia, location ideale, metrature tendenze e strategie per fare successo con pane e companatico!

 

Come si apre un locale che vende panini? Vediamolo passo per passo...

Come si apre un locale che vende panini? Vediamolo passo per passo…

 

Vorremmo dire che è una tendenza in forte crescita, ma dobbiamo essere onesti, il panino non è mai passato di moda. Dal conte di Sandwich in poi (si, sembra che lo inventò lui, un aristocratico inglese del ‘700 che, racconta la tradizione, si faceva mettere la carne della cena fra due fette di pane, per non interrompere le sue partite a carte…) il panino ha cambiato molte facce, ma è sempre rimasto il principe assoluto dei pranzi veloci, dello street food propriamente detto.

A onor del vero, di paninerie o paninoteche si comincia a parlare, come fenomeno di massa, dagli anni ’80. Forse i lettori meno giovani di questo blog ricorderanno il termine “paninaro” usato per definire i modaioli frequentatori di quel tipo di locali, che potremmo riassumere come i Mc Donald, anche se erano molte le copie della catena americana che in quel periodo servivano hamburger più o meno plasticosi.

Ogni fenomeno di successo, lo sappiamo, genera sempre il suo contrario;  il successo delle paninoteche cominciò a spingere in alto il fenomeno opposto, quello del panino d’autore e della riscoperta dell’ingrediente tanto tradizionale quanto di alta qualità.  E’ il momento di entrare nel mondo del panino!

 

CONVIENE APRIRE UNA PANINERIA?

 

Un locale che vende panini nell'Inghilterra del 1953 (dal sito del Nationalgeographic)

Un locale che vende panini nell’Inghilterra del 1953 (dal sito del Nationalgeographic)

 

La prima secca risposta sarebbe: sì, conviene, ora più che mai!
Tutto questo entusiasmo va però argomentato, e, in maniera più pacata dobbiamo dire che, anche rispetto ad un bar, un ristorante o un locale serale, aprire un bar che vende panini può avere alcuni vantaggi.

  1. Sono locali dove non si fa ospitalità, non si fa somministrazione, per cui non sono obbligati ad avere bagni al pubblico, e gli spazi e le normative sono meno stringenti.
  2. Anche in virtù del punto numero uno si possono aprire in location piccole, anche di pochi metri quadrati, come abbiamo visto in questo post. Questo permette di avere affitti, utenze e costo del lavoro quasi certamente più bassi.
  3. I panini sono un prodotto facile. Piacciono a tutti, sono una classica scelta d’impulso (decidiamo di gustarcene uno semplicemente camminando per strada e facendoci stuzzicare dalle vetrine…) sono in linea di massima economici e alla portata di chiunque.

Proviamo a fare un’ipotesi di conto economico annuo per una panineria di 12 metri quadrati nel centro di una città di media provincia:

Affitto 1.000€ al mese, potrebbe essere ragionevole nel centro di una città di provincia. quindi 12.000€ annui.
Utenze e spese generali Circa 5.000€ annui di utenze e stimiamo altri 15.000 fra commercialista, riparazioni etc…
Personale 7.000€ Stiamo simulando in questo caso che a lavorare siano solo marito e moglie, o due soci, nei 7.000 comprendiamo quindi solo il costo di INAIL e INPS per tutti e due.
Food cost

e

 Il totale delle spese sopra (variabili e semivariabili) è di 39.000, aggiungendo a questi costi il consueto 30% di food cost, cioè 11.700€ per comprare gli ingredienti.
TOTALE 50.700€ di spese annue

 

Considerando, a questo punto, di aprire il nostro locale per 300 giorni all’anno (con un giorno di chiusura settimanale e una settimana di ferie) dovremmo incassare, per coprire i costi, circa 170€ al giorno. Se consideriamo uno scontrino medio (panino e qualcosa da bere) di 5€ a persona, dovremmo avere 34 clienti al giorno, detto così, se non abbiamo rate e finanziamenti da pagare, e se non calcoliamo un nostro stipendio, non sembra difficile.

Certo, non è un settore senza concorrenza, anzi. Le paninerie e gli approcci “street”stanno crescendo velocemente, e ormai non basta più saper fare panini buoni per aver successo, ci sono alcuni step da rispettare. Vediamoli.

 

LA MIGLIORE LOCATION PER APRIRE UNA PANINOTECA

 

Una storica bottega di panini a Firenze. Le aree frequentate da turisti possono essere ideali per queste attività.

Una storica bottega di panini a Firenze. Le aree frequentate da turisti possono essere ideali per queste attività.

Intanto la buona notizia di cui abbiamo già parlato ad inizio articolo: la bottega che vende panini può, anzi deve essere piccola.

La location, il marciapiede, l’area in cui si trova può però essere determinante per il suo successo, proviamo ad esaminare vari contesti.

L’area di transito. Può essere una stazione ferroviaria, l’uscita della metro e perfino l’ingresso di una scuola. Se ammettiamo che il panino è la forma di alimentazione pensata per chi ha fretta e mangiando non vuole smettere di fare quello che sta facendo possiamo capire quanto situazioni come queste siano ideali, e ci diano accesso ad una clientela quasi certa!

L’area turistica. Negli ultimi anni è diventata la vera mecca per il panino. Pensiamoci bene: un turista è impegnatissimo fra musei da visitare, cose da vedere, tanta strada da camminare… spesso rivede l’hotel solo la sera; cosa di meglio quindi di un panino a metà giornata per ri-energizzarsi? Se vogliamo preparare panini ai turisti però dobbiamo pensare che gli ospiti stranieri non vorranno (sopratutto in Italia) un panino banale, vorranno, mangiarsi, con il panino, prodotti tipici, tradizione, qualità e magari anche un approccio che suoni un po’ rustico e genuino… insomma, dovremmo sforzarci di offrire qualità e ricerca…

L’area industriale. Questo contesto, fatto di pause pranzo, può essere delicato per una paninoteca. Un’ora di pausa prima di rientrare in ufficio infatti è poco, ma non troppo poco, e chi la ha a disposizione tende a cercare un posto dove sedersi, rilassarsi e mangiare un piatto vero e proprio. Se vogliamo aprire il nostro “panino shop” in un contesto come questo dovremo pensare al delivery in ufficio (per chi fa pausa pranzo alla scrivania)  e a scelte più salutari, fatti di verdure e cotture meno pesanti, per chi cerca alternative cool

Lontano da tutto. Prendere la macchina e guidare per chilometri solo per un panino si può fare, ma solo se il panino vale davvero la pena. Se vogliamo aprire la nostra panineria (diciamo locale da merende) molto lontano, la qualità del pane, dei formaggi, degli insaccati e di tutto il resto dovrà essere super. Il nostro non dovrà essere un panino, dovrà essere una esperienza…

 

I FINANZIAMENTI PER APRIRE UNA PANINERIA (2017)

 

Aprire il punto vendita di una catena di panini può essere una importante scelta commerciale...

Aprire il punto vendita di una catena di panini può essere una importante scelta commerciale…

 

“Sponsor tecnici”?

Una paninoteca, tanto per cominciare, non ha certo molte possibilità di essere finanziata dalle aziende che di solito si occupano di bar, come le torrefazioni. C’è però da pensare che, se la nostra idea è luminosa, potrebbe essere sponsorizzata (a volte è accaduto) da aziende legate agli ingredienti. Botteghe da panini sono state per esempio aperte o finanziate da panifici e sopratutto da aziende di formaggi e salumi, che trovano in questo tipo di locale una specie di “spaccio aziendale” sia per i loro prodotti sia per il territorio di cui quei prodotti sono alfieri.

Finanziamenti pubblici a fondo perduto e a tasso agevolato

Siamo andati a spulciare i bandi che in questo momento (estate 2017) propongono bandi di finanziamento per chi apre attività legate ai prodotti del territorio; i panini, magari con pani locali, potrebbero rientrare in questa dinamica. Su siti specializzati (per esempio contributi regione.it) possiamo trovare bandi aggiornati (e non scaduti) che vi consigliamo di valutare, accompagnango la richiesta con un vostro business plan.

Locali in franchising

Panini, lo abbiamo detto all’inizio, non vuol dire solo salumi locali e chilometro zero. Vuole dire, a livello mondiale, hamburger e panini modello Subway. Pochi altri prodotti come i panini, infatti, hanno creato brand di valore mondiale come il sopradetto Subway (qui trovate il post su come aprire subway in franchising) fino all’unico e leggendario Mc (qui il post su come funziona aprire un Mc Donald)…

 

LA BUROCRAZIA PER APRIRE UNA PANINOTECA PASSO PER PASSO

 

Vediamo i regolamenti per aprire un locale che vende panini

Vediamo i regolamenti per aprire un locale che vende panini

 

La burocrazia spaventa tutti i giovani imprenditori, ma dal punto di vista burocratico aprire una paninoteca non è più difficile che aprire altri tipi di locali, anzi, di solito può essere più facile.

Lo dicevamo infatti all’inizio di questo nostro post: le attività come le botteghe di panini sono equiparabili a attività artigianali, e non di ospitalità o somministrazione, quindi non hanno bisogno di toilette per il pubblico e di altri tipi di requisiti di solito richiesti in bar e simili.

I passi da fare sono quelli che i lettori del nostro “Aprire un bar passo per passo” conoscono bene e che possiamo riassumere qui sotto:

  • Decidiamo il tipo di impresa, familiare o coniugale.
  • Richiediamo la partita IVA alla camera di commercio.
  • Con l’aiuto di un tecnico presentiamo la DIA al SUAP in cui spieghiamo cosa vogliamo fare, e che tipo di preparazioni vogliamo servire (per esempio i panini con ingredienti caldi (col bollito?) avranno bisogno di cappe aspiranti etc…
  • Mentre portiamo avanti questi adempimenti ci dedicheremo a prendere parte ai nostri corsi personali: SABHACCP e sicurezza sui luoghi di lavori.

Se non siete del tutto domestici con questo tipo di passaggi vi aspettiamo ai nostri corsi full immersion di una giornata sull’apertura di bar e locali, dove potete portare bilanci, mappe e planimetrie dei locali a cui state pensando, per valutarli gratuitamente insieme ai docenti.

 

IDEE INNOVATIVE, TENDENZE E STRATEGIE PER LE PANINOTECHE

 

Mai dire mai, ma è difficile che i panini di gelato al marshmallow diventino un trend italiano...

Mai dire mai, ma è difficile che i panini di gelato al marshmallow diventino un trend italiano…

 

Come tutti i piatti di gran moda, anche il super tradizionale panino vive di continue fughe di tendenze, di continui rinnovamenti.

  • Il pane: giocare su pane, pani di cereali diversi, pani etnici, focacce e pane che sforniamo noi stessi può essere un gran valore aggiunto. Se poi di questo pane sappiamo molto, e se usiamo farine “etiche” saranno ulteriori valori aggiunti.
  • Salumi e preparazioni con carni particolari. Lingua, salumi di interiora, carne di cavallo, carni più o meno riscoperte… il mondo del vegetarianesimo sembra ancora non essere la maggioranza nel mondo del sandwich…
  • Il Pastrami. Si presenta come una via si mezzo fra prosciutto e carpaccio, in realtà dovrebbe essere beef brisket, diciamo il taglio di carne che va dal collo alla pancia del manzo, successivamente affumicato e speziato. Ormai lo hanno scoperto anche le grandi catene…
  • Le salse artigianali. Chi dice che il ketchup (chiamato salsa rubra) o la senape o altro non possano essere fatte a chilometro zero? Anche le salse da panino possono rappresentare una esperienza…

Se poi cercate ancora idea sui panini d’autore potreste tornare a guardare il video post che dedicammo a Semel (lo trovate qui) e ai suoi panini alla carne d’asino e al tortello, oppure il nostro post sui migliori panini di Londra, che trovate qui.

Buonissimi panini!

 

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