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COME APRIRE UN BAR SENZA (O CON POCHISSIMI) SOLDI

Avviare un locale o comprarlo con il minor capitale possibile: una guida supereconomica fra burocrazia, allestimenti obbligatori, arredamenti trendy e consigli…

 

Hinge CafeI tempi sono grami, e purtroppo l’Italia deve fare i conti (è il caso di dirlo) con portafogli quasi vuoti. Gli imprenditori del nostro paese, giovani e non solo, devono sforzarsi di realizzare le loro idee con meno capitali possibile. Qualcuno ha detto poi che a realizzare quando c’è abbondanza di mezzi è troppo facile, non c’è gusto; ma che sia per necessità o per sfida, è possibile avviare un locale, un bar o un ristorante, senza soldi, o perlomeno, cercando di rimanere con i piedi per terra, quanti soldi servono per aprire un bar?

In questo post proveremo a seguire i vari passaggi per capire quello che serve per aprire un locale con le cifre più basse possibile; lo faremo, come sempre, partendo da due alternative: comprare un locale che esiste già o costruire uno da zero.

QUANTO COSTA COSTITUIRE UNA IMPRESA PER APRIRE UN BAR

Cominciamo il nostro percorso con il costituire la nostra impresa, che sia una società o una ditta individuale. Per semplificare questa parte abbiamo usato la tabella che vedete di lato, tratta dal manuale del nostro blog “Aprire e gestire un bar”. Come vediamo dalla tabella i costi variano da 178€ a 295€, e anche comprendendo il primo anno di attività variano da 530 (per una cooperativa) a 3000€. In questa parte burocratica comprenderemo poi l’acquisto di un registratore fiscale (la cassa) che può costare dai 150 a 400€ (prezzi Ebay).

QUANTO COSTA ALLESTIRE E RISTRUTTURARE UN BAR

Il vero problema dei costi arriva nel momento in cui dobbiamo fare i lavori nel nostro bar, perché se su allestimento e arredamento avremo le mani libere, così non sarà per quello che riguarda la parte igienico/sanitaria (qui un post che la tratta approfonditamente), che negli ultimi anni è stata appesantita con regole molto stringenti e che richiedono investimenti cospicui, come spazi di servizio, spogliatoi, antibagno con punti acqua, numero congruo di bagni (vedi qui il post), strutturazione di cucine e spazi di preparazione e così via… I costi possono variare di molto a seconda dei metri quadri e di cosa si prepara, ma difficilmente potremmo fare con meno di 4/7000€. A seconda di cosa si prepara, dicevamo, perché, come abbiamo visto in questo post, per le nuove normative il nostro locale avrà bisogno di requisiti diversi a seconda di cosa prepara: se si vuol cucinare primi e secondi piatti la cucina avrà bisogno di investimenti massicci, a partire dalle canne fumarie, se si opta invece per preparare panini e piatti freddi basterà molto meno (ma quanto meno lo dicono le ASL come si vede in questo post) e, ancora, se di fanno solo caffè e bibite (e magari macchine e frighi sono in comodato) non si spenderà praticamente nulla; e per il food? Tutto confezionato!

Mi rendo conto che quest’ultimo può non essere il locale ideale, cosa si può fare altrimenti? Una soluzione sarebbe rilevare un locale con una vecchia licenza, se non si fanno modifiche strutturali non avremo bisogno di fare investimenti per riportarlo a norma; certamente bisognerà rilevarlo per poco, perché il giochino abbia un senso; nel nostro corso di una giornata full immersion su come si apre un bar e un locale vediamo, con alcuni esempi pratici, quali sono i parametri per l’acquisto di un bar.

È siamo alla parte divertente, l’arredamento. Divertente, perché si possono costruire locali carini, belli e perfino strepitosi partendo da budget limitatissimi, e i nostri lettori senz’altro ricordano questa intervista o altri post come questo, con idee low budget da tutto il mondo. Attenzione comunque a banchi refrigerati e vetrine…

Struttura economica, ma non supereconomica, sono poi i chioschi, o i bar ambulanti, economici sì, appunto, ma non troppo, perché le normative igieniche (sempre loro!) portano ad innalzare di molto i costi anche di queste strutture… date un’occhiata comunque a questo post e magari anche a quelli dedicati al nuovo fenomeno, con questo post sul come si apre uno street food.

Altre due considerazioni: se il problema sono proprio i capitali minimissimi, le centinaia di Euro, bisognerà calcolare anche le forniture iniziali, il caffè, panini, patatine, bottiglieria, attrezzatura minima e cioccolatine per partire. Questo “stock iniziale” supera spesso i mille euro…

E se questi capitali proprio non li abbiamo ma le idee si? I finanziamenti a tasso agevolato e a fondo perduto esistono. Su questo post vediamo come funzionano…

 

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