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IL CAFFE’ AMERICANO

Quale miscele di caffè, quale metodo e quali trucchi usare per fare il vero caffè americano, compreso i nuovissimi metodi brewing…

 

Varie forme di caffè filtro a Stumptown, una delle caffetterie emergenti negli States.

Varie forme di caffè filtro a Stumptown, una delle caffetterie emergenti negli States.

Il caffé americano, anche in Italia, sta a poco a poco finendo di essere definito solo acqua sporca, e comincia a guadagnare una sua dignità.
Sono infatti ormai più di qualcuno i clienti dei bar, magari quelli più cosmopoliti, che chiedono il classico mug di caffé lungo e sono diversi i bar che offrono un caffé americano abbastanza vero (ma sono sempre pochi).
Perfino nelle case gli italiani cominciano a diventare fan del tazzone.

Il caffé americano, lo si comincia a capire, non è un espresso allungato, ma un metodo assolutamente diverso di usare il prodotto caffé.
Se, infatti, l’espresso può essere definita un’emulsione, il caffé americano, o regular o drip coffee come lo chiamano più propriamente gli americani, è una infusione, diciamo qualcosa di più simile alla preparazione di un tè.
Esso non richiede le 9 atmosfere di pressione che sono parte fondante del concetto di caffé espresso, e le differenze non finiscono certo qui.
Il caffé americano differisce infatti dall’espresso (se correttamente interpretato) anche nella composizione della miscela e nella tostatura e macinatura dei chicchi.

La miscela di caffé è normalmente diversa da quella usata per l’espresso Italiano. Si tratta quasi sempre di caffé arabica trattati con il metodo lavato; caffé di cui si sfrutta la dolcezza, il profumo, il corpo non fortissimo e la nota spiccata di acidità. Anche la tostatura cambia. Una tostatura più chiara, meno spinta, consente di limitare la sensazione di amaro e di esaltare la freschezza, o acidità, tipica di un caffé che è vissuto più come una bibita che come una tazzina, uno shot di energia. Può non essere facile trovare questi caffè, ma negli ultimi tempi alcuni siti specializzati gli stanno dedicando, sia come miscela che come monoorigine, vere e proprie categorie.

Una leggenda da sfatare: il caffé americano non ha più caffeina dell’espresso. La caffeina si trova nel caffé, e quindi nei grammi ( e nella varietà di caffè, tanto per dire il caffè robusta contiene il doppio della caffeina rispetto alla arabica, e alcune varietà di arabica molto meno) di polvere usati, non nella macchina.
Ancora un dettaglio: i chicchi di caffé devono essere macinati più grossi che per l’uso con macchina espresso o moka. La polvere, come dicono gli americani, deve essere veramente coarse, macinata grossissima.

Anno 2015. Qualche anno dopo abbiamo rivisto questo post, e possiamo aggiornarlo con alcuni link di post che nel frattempo abbiamo riscritto. Questo, del nostro blog gemello sul caffè, per esempio, è un bel tutorial su come fare il caffè americano; questo ancora un bel video sui nuovi metodi di preparazione del caffè in infusione e percolazione, il nuovissimo mondo del brewing.

3 Comments

  1. […] Febbraio 2009 di gabriele Ormai non è più così raro che anche un cliente italiano chieda un caffè americano, e non è raro, anzi è normale, che il caffé che gli viene servito (senza che lui si sorprenda, […]

  2. Andrea ha detto:

    Probabilmente non sono nella sezione giusta ma giacche´si parla di macchine da caffè… 😉
    Volevo chiedere intorno a quale prezzo si aggirano la macchine professionali da caffè (quello italiano)
    Marche tipo CIMBALI.. e con 3 bracci ad esempio.
    Si può ottenere qualcosa sotto i 10.000 euro?? Su internet si trova di tutto ma i prezzi non sono praticamente mai menzionati!

    Grazie mille
    andrea

    • mimmo ha detto:

      Ciao Andrea,
      sul mercato esistono innumerevoli aziende che producono macchine da caffe e CIMBALI produce modelli a tre bracci automatiche ad un costo che si puo’ aggirare intorno ai 6000€.
      Saluti. mimmo

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